Joan Arnés e Jordi Cases, i due soci del Barcellona, che nei giorni scorsi avevano annunciato l’intenzione di avanzare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Sandro Rosell e dei vicepresidenti Josep Maria Bartomeu, Javier Faus e Jordi Cardoner, hanno deciso di non andare aventi con la propria azione, almeno per il momento.
Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi all’indomani della vittoria in Champions della squadra guidata dal Tata Martino sul Celtics per uno a zero, Arnés e Cases, che rappresentano un gruppo di soci del club blaugrana denominato Grup d’Opinio Barcelonista (Go Barca), hanno fatto sapere che non presenteranno la mozione di sfiducia non essendo in grado di raggiungere per tempo il numero di firme necessarie.
Attualmente, infatti, lo statuto del Barcellona prevede che per indire un referendum tra i soci finalizzato a verificare il gradimento del presidente e del consiglio di amministrazione siano necessarie le firme di almeno il 5% degli iscritti al club. Un quorum che tuttavia sarà presto innalzato al 15% rendendo estremamente arduo il tentativo di Go Barca.
L’innalzamento del tetto dal 5 al 15% è infatti uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea del club catalano che si riunirà nei prossimi giorni ed è altamente probabile che la modifica passi, considerato che nei giorni scorsi il segretario generale alla Sport della Generalitat Catalana, Ivan Tibau, ha fatto sapere che lo statuto del Barca non è conforme alla normativa locale che prevede che il quorum di firme per presentare una mozione di censura sia del 15%.
Arnés e Cases, pur ammettendo la sconfitta, non si sono dati per vinti. Nel corso della conferenza stampa hanno infatti fatto sapere che la piattaforma di Go Barca continuerà la sua attività e che presto saranno annunciate nuove mosse. I soci “ribelli” accusano Rosell di scarsa trasparenza in particolare sul contratto di sponsorizzazione con Qatar Airways e su alcuni affari in Brasile.