BILANCIO MILAN 2014 – LE STIME DI C&F SU STIPENDI E AMMORTAMENTI
(analisi a cura di John Stock e Alessandro Elli)
Bilancio Milan 2014 – A quanto ammonterà il costo del personale tesserato del Milan nell’esercizio 2014? E quale sarà l’impatto degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori? Calcioefinanza.it ha provato a fare una stima preliminare, partendo dal dato sugli stipendi netti riportati dalla Gazzetta dello Sport relativamente alle stagioni 2013/14 e 2014/15 e calcolando, sulla base dei valori di carico dei calciatori nel bilancio del Milan al 31 dicembre 2013 (clicca qui per scaricare il documento integrale) e sul costo relativo all’acquisto dei nuovi arrivi, la quota di ammortamento relativa all’esercizio 2014.
Il risultato ottenuto è il seguente: il costo del personale tesserato (calciatori della prima squadra e staff tecnico, al netto degli altri dipendenti del club) relativo all’esercizio 2014 dovrebbe attestarsi a circa 109 milioni di euro, in calo di circa 27 milioni rispetto a 136 milioni dell’esercizio 2013. Gli ammortamenti relativi alla prima squadra (compresa la quota parte relativa ai giocatori ceduti in estate e all’intera quota di quelli dati in prestito) sono pari a 30,25 milioni, pressoché in linea con i 30,95 milioni del 2013.
Ma come siamo arrivati a questo risultato? Per rendere più chiaro a tutti i lettori l’esito della simulazione è utile spiegare nel dettaglio i calcoli che sono stati fatti. Per quanto riguarda il costo del personale tesserato si è preso come riferimento lo stipendio netto indicato dalla Gazzetta (ritenuto attendibile anche dopo un confronto incrociato con i passati bilanci del Milan) e lo si è diviso per le mensilità effettivamente percepite da ciascun calciatore. Ad esempio, nell’esercizio 2014 Mario Balotelli è stato un dipendente del Milan da gennaio a fine agosto, quando è stato ceduto al Liverpool. In altre parole Supermario, il cui stipendio netto annuo era di 4 milioni di euro, ha ricevuto dal club rossonero 8 mensilità (6 nel primo semestre e 2 relativamente al secondo semestre), pari a 2,66 milioni (4/12*8=2,66). Per calcolare il suo ingaggio lordo, ovvero il costo reale per il Milan, si è aggiunto il carico fiscale, pari a un’aliquota Irpef del 43%. Complessivamente, dunque, il costo in termini di stipendio (senza dunque considerare l’ammortamento) di Balotelli sul Bilancio Milan 2014 è stato di 4,67 milioni di euro (si veda il dettaglio nella tabella a fine articolo).
Prendiamo invece ora come esempio un giocatore rimasto nell’organico del Milan sia nella stagione 2013/14 sia in quella 2014/15 come Mattia De Sciglio. Quest’ultimo, secondo i dati della Gazzetta, nella stagione 13/14 percepiva uno stipendio netto annuo di 1 milione di euro, incrementato a 1,5 milioni nella stagione 14/15. Per calcolare il costo di De Sciglio in termini di ingaggio lordo sul bilancio Milan 2014 abbiamo pertanto calcolato il suo costo al netto delle imposte per i 6 mesi dell’esercizio 2014 relativi alla scorsa stagione e quello del secondo semestre dell’anno e relativo dunque alla stagione 14/15. Abbiamo poi aggiunto in entrambe i casi il carico fiscale. Sommando i due dati abbiamo trovato il costo al lordo delle imposte dello stipendio del terzino della Nazionale sul bilancio Milan 2014, che è pari a 2,19 milioni.
Bilancio Milan 2014 – Il falso mito degli stipendi tagliati
Qualcuno obietterà: è la famosa decurtazione del 20% dello stipendio legata alla mancata qualificazione del Milan alla Champions League 2014/15 e del conseguente impatto negativo sul fatturato? A leggere attentamente i bilanci del club rossonero appare evidente che si tratta dell’ennesima leggenda metropolitana, avvalorata dai media tradizionali e dai siti web più attenti agli aspetti sportivi del calcio rispetto a quelli economico finanziari. In realtà se si incrociano le parole dell’ad del Milan, Adriano Galliani, affidate alla Gazzetta dello Sport nel marzo 2014, con i bilanci del Milan si può comprendere meglio questo aspetto. “Quasi tutti i giocatori”, ha spiegato a suo tempo Galliani, “hanno firmato un contratto che prevede un 80% di stipendio fisso e un 20% variabile, ovvero relativo alla qualificazione in Champions League. Non all’Europa League. Quindi non ci sono discussioni in merito. E vi garantisco che con l’80% dello stipendio i giocatori vivono bene”.
Questo non significa che a causa della mancata qualificazione alla Champions i giocatori che hanno disputato la scorsa stagione nel Milan subiranno nel 2014/15 una decurtazione del 20% del proprio stipendio, ma che non riceveranno la parte variabile dell’ingaggio, che non è compresa nelle cifre relative agli stipendi netti indicate dalla Gazzetta.
Per capirlo basta incrociare i dati relativi alle passate stagioni con i bilanci nel Milan. A pagina 65 del bilancio 2013 del club rossonero è indicato con chiarezza che per lo scorso esercizio l’ammontare fisso dei compensi contrattuali dei calciatori era pari a 99 milioni, mentre la quota variabile legata ai risultati sportivi è stata di 22,5 milioni, per un totale di 121,5 milioni. Bene, quei 99 milioni, rappresentano l’ammontare, al lordo delle imposte, che si otterrebbe prendendo gli ingaggi netti dei giocatori del Milan riportati dalla Gazzetta per le stagioni 2012/13 e 2013/14 per le rispettive quote di competenza dell’esercizio 2013, aggiungendogli poi il carico fiscale.
Dunque il monte ingaggi del Milan relativo alla stagione 2014/15 indicato dalla Gazzetta non va decurtato del 20%. E’ però vero che, rispetto all’esercizio 2013, nel bilancio 2014 del club rossonero ci sarà un minore costo di circa 20 milioni proprio per il mancato pagamento del premio.
Il conto torna se ai 92,8 milioni che rappresentano la somma degli ingaggi al lordo delle imposte si sommano gli oneri sociali (circa 1,85 milioni) e i costi relativi allo staff tecnico e medico. Va tenuto conto che sia nel primo semestre sia nel secondo semestre 2014 il Milan aveva a libro paga 2 allenatori: Massimiliano Allegri (2,5 milioni netti a stagione) e Clarence Seedorf (3 milioni, lo stipendio netto per l’intera stagione) per i primi sei mesi e l’olandese e Filippo Inzaghi (700 mila euro, il suo stipendio netto) per il periodo luglio-dicembre.
Per il calcolo degli ammortamenti si è utilizzata invece la seguente metodologia: prezzo di acquisto del calciatore diviso per gli anni di contratto, tenendo conto di eventuali prolungamenti dovuti a eventuali rinnovi. Per quanto riguarda i giocatori ceduti nel corso della campagna trasferimenti estiva della stagione 2014/15 si è calcolato, seguendo la metodologia dalle società stessa, l’ammortamento relativo al periodo 1° gennaio-30 giugno 2013. Per i giocatori ceduti in prestito come Matri, Robinho, Nocerino o Birsa, la quota di ammortamento è relativa all’intero esercizio 2014.