DAZN, la “concurrency” costa mezzo mln di abbonati

La fruizione contemporanea dei contenuti DAZN su due dispositivi diversi con un unico abbonamento è stato un tema molto dibattuto nelle ultime settimane. La piattaforma di sport in streaming sembrava…

DAZN problemi spagna

La fruizione contemporanea dei contenuti DAZN su due dispositivi diversi con un unico abbonamento è stato un tema molto dibattuto nelle ultime settimane. La piattaforma di sport in streaming sembrava pronta a rimuovere questa possibilità, giustificando la scelta con la volontà di combattere in modo più rigido la pirateria, agevolata appunto dalla “concurrency” (la visione contemporanea, ndr).

Dopo discussioni durate giorni, l’intervento delle associazioni dei consumatori e i moniti del governo, DAZN ha diramato un comunicato sottolineando che nessun cambiamento sarebbe stato introdotto fino al termine della stagione, ma riportando l’attenzione sul tema pirateria. Inoltre, Veronica Diquattro ha fatto sapere che sono allo studio nuove formule di abbonamento a partire dal prossimo anno.

[cfDaznAlmanaccoCalcioPlayer]

Il tema della fruizione contemporanea avrebbe avuto un impatto importante anche sulla partnership tra DAZN e TIM. Come riporta Il Sole 24 Ore, secondo la compagnia telefonica, a generare un impatto negativo sull’accordo per i diritti tv della Serie A – e di conseguenza risultati inferiori alle attese – sarebbe stata proprio la scelta della piattaforma di garantire ai propri clienti la concurrency.

La visione contemporanea di contenuti sportivi su un unico account, ma essendo situati in luoghi differenti, ha senz’altro portato a un sacrificio nei numeri. Va comunque considerato che questa opzione ha rappresentato anche una motivazione d’acquisto importante in un contesto di cambiamento sia dell’operatore di riferimento e della modalità di fruizione: lo streaming.

Tuttavia, la stessa DAZN ha considerato la concurrency come una pratica che contribuisce in maniera decisiva al 20% di media di utilizzi fraudolenti riscontrati dalla piattaforma. In particolare – sottolinea ancora Il Sole 24 Ore – considerando gli 1,9 milioni di abbonati DAZN a fine settembre si parlerebbe almeno di una cifra tra i 400 e i 500mila abbonamenti mancanti all’appello.