Il Milan torna ad accelerare in Cina. Lo si apprende dal bilancio del club rossonero chiuso al 30 giugno 2021, che sottolinea la costituzione di una nuova società per lo sviluppo delle attività commerciali e la contemporanea chiusura di una precedente società.
«In data 7 febbraio 2021 è stata costituita la società controllata AC Milan (Shanghai) Sports Development Co. Ltd. con un capitale sociale pari a 200 migliaia di Euro, integralmente versato dal socio unico A.C. Milan S.p.A. nel corso del mese di maggio 2021», si legge nel documento.
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Si tratta di una società «avente per oggetto lo sviluppo delle attività commerciali a marchio Milan nel mercato asiatico, fra i quali la pianificazione e l’organizzazione di eventi sportivi e la vendita di materiale sportivo e merchandising».
Contestualmente, «si segnala che nel mese di luglio 2021 sono state completate le procedure di richiesta di messa in liquidazione della società controllata AC Milan (Beijing) Sports Development Co. Ltd. e comunicato il relativo Comitato di Liquidazione alle Autorità competenti cinesi».
«Il termine dell’iter di liquidazione, e conseguente cancellazione della società, è previsto entro la fine del mese di settembre 2021, salvo possibili ulteriori accertamenti richiesti da parte delle Autorità cinesi», chiude la nota.
Nel 2018/19 la società chiusa dal club rossonero ha fatto registrare 1,1 milioni di ricavi, mentre nella stagione 2019/20 la stessa aveva generato ricavi per circa 800 mila euro. Infine, nel 2020/21 le entrate indicate ammontavano a 1,3 milioni, contro i 300 mila euro della AC Milan (Shanghai) Sports Development Co. Ltd.
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La Cina era stata indicata dal management precedente – ai tempi della presidenza di Yonghong Li – come Paese dal quale attrarre una quota significativa di ricavi. I 90 milioni stimati per la stagione 2017/18, che dovevano diventare 225 milioni al 30 giugno 2022, non si sono presentati all’appuntamento del bilancio consolidato.
Da notare inoltre che nel business plan non si faceva riferimento a sponsorizzazioni da parte di eventuali partner cinesi, per cui si sarebbe potuta dare come spiegazione il blocco imposto dal governo cinese per l’uscita di capitali. L’ammontare riportato faceva, infatti, riferimento ad attività di sfruttamento del brand Milan all’interno del mercato della Grande Muraglia.