I presidenti della Premier League hanno approvato le modifiche alle regole sulle proprietà dei club che renderanno più facile bloccare gli investitori potenzialmente pericolosi.
Ii 20 presidenti del club hanno votato all’unanimità per approvare i cambiamenti del test “fit and proper” dei proprietari e dei direttori generali della Premier League durante la riunione annuale degli azionisti di giovedì scorso.
A proposito di questa seduta, finora, era trapelato solamente il malcontento dei grandi club andati all’attacco sulla distribuzione dei diritti tv all’estero.
La mossa avrà l’effetto di rafforzare la capacità del campionato di bloccare i nuovi proprietari nell’obiettivo di preservare la correttezza della concorrenza.
Nuovi “eventi di esclusione” in relazione al test di proprietà includerebbero la mancata fornitura di tutte le informazioni pertinenti, o la fornitura di informazioni false, fuorvianti o inesatte sulla condizione finanziaria del nuovo proprietario.
Per la prima volta, le regole della Premier League consentiranno inoltre di bloccare un nuovo proprietario in seguito a “comportamenti al di fuori del Regno Unito che costituirebbero reato nel Regno Unito, indipendentemente dal fatto che tale comportamento sia stato o meno condannato”.
A destare attenzione nelle utlime settimane sono stati alcuni tentativi di uomini d’affari cinesi, tra cui Gao Jisheng, intenzionato a prendere il controllo di Southampton FC in un accordo del valore 200 milioni di sterline.
Gao infatti era stato accusato di corruzione, riuscendo tuttavia ad evitare la condanna.
Le modifiche apportate al Test dei proprietari e dei direttori fanno seguito ad un crescente disagio – sia nel calcio che nel Westminster – sull’afflusso di proprietari di club non sempre trasparenti come richiesti. In particolare dalla Cina.
Al momento circa tre quarti dei 20 club di Premier League sono di proprietà straniera, compresi nuovi campioni Chelsea, Arsenal, Liverpool e Manchester United.
Aston Villa, Reading, Wolverhampton Wanderers e West Bromwich Albion sono i club inglesi oggi posseduti da azionisti cinesi.
La polemica è scoppiata più recentemente in seguito ad un tentativo di Dai Yongge e sua sorella Hawken Xiu Li, di acquistare l’Hull City dopo che una terza parte coinvolta nella transazione ha insistito che ha controllato i fondi pertinenti necessari per intraprendere l’affare facendo emergere numerosi problemi sul loro background commerciale.
Dai ha poi acquistato il Reading – società che militando in Championship, ovvero nella English football league, è fuori dall’egida della Premier -, che ha perso la promozione alla Premier League nel Final Play-Off Final contro Huddersfield Town.
Il precedente cambiamento sul “Fit and Proper Person Test” risaliva a qualche anno fa quando Alexandre Gaydamak a Portsmouth ha portato alla rovina finanziaria il club.