In attesa del decollo degli accordi commerciali e di progetti strutturali importanti come quello dello stadio, ancora in fase embrionale, il bilancio della Roma è fatto per larga parte dal trading di giocatori. Certo, l’incredibile galoppata della truppa di Garcia dovrebbe spalancare al club capitolino l’accesso alle competizioni europee per la prossima stagione, con il relativo dividendo economico di grande valore, ma per il momento le cose non stanno così. Come ha avuto modo di osservare calcioefinanza.it in una prima analisi della semestrale giallorossa appena approvata, sono state proprio le plusvalenze a limitare il rosso della Roma dai 26,1 milioni dello scorso anno ai 3,3 del dicembre 2013.
A Sabatini le chiavi del mercato
Per l’intero esercizio gli amministratori giallorossi hanno messo nero su bianco di prevedere ancora una significativa perdita economica, anche se in miglioramento. In attesa dunque che tutte le altre componenti di ricavo dispieghino le loro forze, è lecito presupporre che pure nella prossima campagna estiva, i cui effetti ricadranno sull’esercizio fiscale 2014/2015, James Pallotta debba chiedere ancora una mano al mercato per fare cassa e cercare di tenere in equilibrio i conti. Anche in quest’ottica si può leggere la “blindatura” di Walter Sabatini, il ds artefice del progetto tecnico e dell’ultima campagna acquisti, che ha prolungato da fine stagione al 30 giugno 2017. La sua opera, nell’ultima estate, è stata sontuosa: non solo ha messo in mano a Garcia una squadra in grado di competere con una Juventus devastante, almeno fino a metà stagione, ma ha anche portato in cascina 49,8 milioni di plusvalenze dai 12,9 milioni registrati al 31 dicembre 2012.
L’equilibrio di bilancio con le plusvalenze
Possibile, allora, che oltre al progetto tecnico, durante l’estate del 2014 l’azione di mercato giallorossa si dipani anche con un occhio ai bilanci. E in questo senso qualche ipotesi si può già fare, proprio sulla base del documento contabile della semestrale pubblicato integralmente dalla società nella serata di lunedì. In quest’ottica, la voce senz’altro più interessante è quella dei “Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori”, valutati 89 milioni al netto degli ammortamenti, con la relativa tabella che ne spiega il costo storico e il valore netto contabile dopo gli ammortamenti del periodo. Quest’ultima indicazione rivela quali operazioni potrebbero garantire alla Roma un vero e proprio tesoretto di mercato, una polizza per il bilancio e un gruzzolo da reinvestire in altri giocatori e in parte contabilizzare a copertura dei costi.
Pjanic al Psg vale 20 milioni di plusvalenza
Il primo nome che balza all’occhio è quello di Pjanic, che con un valore netto contabile di 4,6 milioni rappresenta una pedina ambita a livello internazionale e di sicuro valore. Non è un mistero che il Psg abbia mosso delle avances e che lo stesso giocatore non si sia mostrato restio nell’ultima campagna invernale, salvo poi mostrare grande professionalità continuando a servire la causa giallorossa, almeno fino a fine campionato. Secondo quanto riportato sulla stampa in occasione del mercato invernale, la valutazione del bosniaco dovrebbe oscillare tra i 20 milioni avanzati dal Psg e i 30 chiesti dalla Roma. Se la trattativa dovesse effettivamente decollare e si trovasse un’intesa a metà strada, ci sarebbero già 20 milioni di plusvalenza da incassare.
Gli altri tesori: Destro e Florenzi
Senza considerare il fatto che campioni come De Rossi e Totti, prodotto del vivaio giallorosso, non sono neppure considerati nel patrimonio della società (“determinando di fatto una sottostima del patrimonio netto”, scrivono gli amministratori), ma d’altra parte neppure sono considerati cedibili, spiccano i nomi dei gioielli italiani Florenzi e Destro. Il primo è iscritto a bilancio per soli 1,5 milioni, nonostante abbia ancora 3 anni residui di contratto. Per portarlo a casa, un club dovrebbe mettere sul piatto almeno 12 milioni secondo Transfermarkt, che andrebbero per larghissima parte ad alimentare le plusvalenze giallorosse. Poco lontano il valore dell’attaccante di scuola Inter, che però è iscritto a bilancio per quasi 5 milioni; in ogni caso, dai due gioiellini potrebbe entrare un’altra quindicina o addirittura ventina di milioni di plusvalenze.
Diversa la situazione per i “nuovi arrivati” quali Ljaijc, Strootman e Benatia. Si sono rivelati giocatori di indubbio talento, ma visto il minore periodo di ammortamento il loro valore di carico è ancora elevato: 12 milioni circa per Ljaijc e il difensore, quasi 17 per il centrocampista olandese.