I tifosi del Celtic hanno raccolto più di 100mila sterline da donare ad una charity palestinese. Lo riporta il The Guardian. L’iniziativa dei tifosi della squadra scozzese nasce dopo l’apertura dell’indagine UEFA che è intenzionata a punire la Green Brigade di Glasgow, ‘colpevole’ di aver esposto sugli spalti del Celtic Park la bandiera della Palestina in occasione della partita di Champions League giocata contro gli israeliani del Hapoel Be’er Sheva.
I soldi raccolti, è stato spiegato, saranno devoluti ad una serie di onlus attive in Palestina, la Medical Aid Palestine e il Lajee Centre. In totale sono quasi 115mila euro e parte del ricavato sarà destinato all’acquisto di kit da calcio, maglie, pantaloncini e palloni per permettere ai giovani rifugiati palestinesi di poter giocare a pallone.
La Green Brigade ha aggiunto che mostrare la bandiera palestinese in occasione del match contro gli israeliani è stato un “atto di solidarietà”. L’azione disciplinare della UEFA che affronterà il caso il prossimo 22 settembre, è definita “meschina e politicamente di parte”, per questo i tifosi degli scozzesi cattolici hanno voluto dare il loro contributo lanciando la campagna “#matchthefineforpalestine”.
Statement from Celtic Football Club: https://t.co/kkaBVI7lrO (LA) pic.twitter.com/IFAfpEEZmQ
— Celtic Football Club (@celticfc) August 19, 2016
Non è la rima volta che il Celtic finisce sotto indagine per le posizioni filo-palestinesi dei propri tifosi. Due anni fa il club fu multato con 15mila sterline dalla UEFA dopo che era stata esposta una sola bandiera palestinese in occasione della partita di Champions League contro il KR Reykjavik. In base all’articolo 16 delle regole disciplinari UEFA, la società è responsabile dei simboli esposti dai propri tifosi sugli spalti in occasioni di partite di calcio. Quando questi simboli assumono significati slegati dal calcio il club può essere sanzionato.