Un bilancio del 2013, le tante battaglie da affrontare e la necessità di andare avanti sul fronte del fair-play finanziario. Michel Platini affida al sito della Uefa il suo messaggio di fine anno, partendo dal fatto che “recentemente il calcio non ha sempre proiettato la migliore immagine di se stesso. Abitudini moralmente riprovevoli sono continuate, nonostante gli sforzi per eliminarle. La manipolazione di partite, gli eccessi violenti o discriminatori di frange estremiste che inquinano le tribune di certi stadi, gli eccessi nel sistema del trasferimenti, le cifre esagerate incassate da intermediari, contratti che non sono rispettati, stipendi dei giocatori non pagati, il traffico dei minori, a cui viene promessa la luna da venditori di sogni, con la maggior parte di loro che finisce invece nel trovare solo delusione e miseria. Parti terze che posseggono cartellini di giocatori – una vera bomba ad orologeria nel calcio moderno – una piaga che sporca l’immagine del calcio in un periodo in cui il gioco ha raggiunto livelli senza precedenti e offre uno spettacolo mai visto prima”.
Il presidente della Uefa sottolinea che le autorità pubbliche sembrano essere “maggiormente consapevoli di questi problemi, e sembra che stiano iniziando a darsi come priorità quella di ripulire lo sport. Pero’ c’e’ poco tempo, in quanto non agire e’, in un certo senso, segno di complicità. Ovviamente la Uefa ha la sua parte di responsabilità, e ce la assumiamo. Spesso ci piacerebbe – anzi dovremmo – agire più velocemente e in modo più deciso”. Il presidente della Uefa rivendica quanto fatto in questo 2013. “Ad alcuni club e’ stata vietata la partecipazione alla Champions e all’Europa League, o per motivi riguardati la loro gestione finanziaria, o per il loro coinvolgimento nella manipolazione di partite. Per questo ultimo motivo, degli arbitri sono stati squalificati a vita da ogni attività legata al calcio. Si sono giocate partite a porte chiuse per punire il comportamento di certi ‘tifosi’ che non appartengono ai nostri stadi. Per finire, i conti finanziari dei club europei sono stati studiati con attenzione secondo le regole del ‘bilancio in pareggio’ e le prime conclusioni a riguardo verranno consegnate nei prossimi mesi”. Per quanto riguarda il fair play finanziario, “saremo in grado di adottare misure che sono imperative per il benessere del calcio. Tutte queste misure non ci rendono piu’ popolari, questo e’ evidente – riconosce Platini – ma il mio obiettivo non e’ quello di essere popolare. Il mio obiettivo e’ quello di essere responsabile. E’ una responsabilità che devo assumermi, per garantire l’esistenza a lungo termine del calcio, oltre al futuro delle nostre competizioni, che di certo sono le più belle e piu’ popolari al mondo. Devo assumermi questa responsabilità per mantenere viva la speranza che un altro tipo di calcio e’ possibile. Un calcio libero da imbrogli, violenza e ingiustizia. Un calcio che ha virtù e che rispetta certi valori, un calcio che e’ solo un gioco: nient’altro che un gioco”