Il Bologna nel mirino degli hacker: rubati migliaia di dati, club ricattato

Sottratta anche la schermata con la scansione del passaporto di Vincenzo Italiano, il suo contratto biennale compreso di compensi e anche l’IBAN.

Bologna hackerato
(Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Bologna è sotto minaccia degli hacker, che nelle scorse ore hanno comunicato sul Dark Web di averne perforato i sistemi informatici venendo così in possesso di migliaia di dati riservati e hanno poi accusato la società rossoblù di aver violato il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, cosa che comporterebbe una multa da parte del Garante che potrebbe arrivare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato del club.

Lo riporta Il Corriere dello Sport, sottolineando che nelle mani dei pirati informatici ci sarebbero i piani aziendali, tutti i contratti di sponsorizzazione, tutti i dati finanziari, tutti i dati personali e riservati dei giocatori, dei tifosi, dipendenti, le strategie di mercato, inclusi trasferimenti e giovani talenti di altre squadre e tutti i dati medici del club con sede a Casteldebole.

Tra i 200 GB tra mail e documenti, alcuni dei quali sono stati pubblicati come dimostrazione della veridicità della riuscita dell’attacco, il gruppo di criminali informatici ha dichiarato di aver sottratto anche la schermata con la scansione del passaporto di Vincenzo Italiano, il suo contratto biennale compreso di compensi e anche l’IBAN.

Ieri gli hacker hanno pubblicato un messaggio di ricatto per il Bologna: «Il management del club si è rifiutato di proteggere i dati confidenziali di calciatori e sponsor. Perciò in due giorni pubblicheremo tutti i dati medici, personali e confidenziali dei giocatori del club. Ma ricordiamo loro che potranno ottenere molti più soldi attraverso le cause legali che giocando in un club che li ha traditi», si poteva leggere sul sito RansomHub. La scadenza della richiesta di un riscatto è dunque imminente.

Da parte sua, il Bologna ha sporto denuncia alla polizia postale e nei tempi previsti dalla normativa (72 ore) ha informato della situazione il Garante. La situazione è in sviluppo, anche perché ormai questi attacchi sono molto frequenti. Sono tante le aziende vittime di questi tentativi di estorsione che puntano sulla minaccia di diffusione di dati personali e riservati in loro possesso. La società rossoblù si sta difendendo nelle sedi opportune e agirà per vie legali contro chi diffonderà questi dati trafugati.