Chi è Salvatore Sal Galatioto Ac Milan. Salvatore “Sal” Galatioto, nato a Castellammare del Golfo e arrivato negli States a sei anni è cresciuto a Brooklyn. E’ lui l’uomo nuovo che si è inserito nella vicenda della cessione del Milan e che verosimilmente punta a “chiudere in sei-otto settimane”, “se le cose vanno nel verso giusto” come dichiara stamattina in una intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il manager, ex Lehman Brother dal 2005 con la sua Galatioto Sports Partners ha partecipato, in qualità di advisor, a più di 70 passaggi di proprietà di club statunitensi.
La «Street & Smith Sports Business Journal» nel 2010 lo ha nominato come una delle 50 persone più influenti nel modo dello sport Usa.
Il suo numero due è Russ Granik che fino al 2006, dopo 30 anni di Nba da vice-commissioner sembrava destinato a raccogliere l’eredita di David Stern. E invece ha scelto la sfida di Galatioto.
Ma l’uomo chiave della trattativa è un altro, anche se il suo nome rimane top secret al momento: «Un mio ex studente (Galatioto tra le altre cose da anni insegna un corso di “Business of Sports” alla prestigiosa Columbia University, ndr), del quale preferisco non fare il nome – rivela sempre Galatioto -, vive a Milano e ci sta facendo da consulente in questa operazione. Siamo a buon punto ma in questi casi è meglio non sbilanciarsi».
Tra le loro tante operazioni la cessione dei Warriors (ceduta alla coppia Lacob – Guber): «Rappresentavamo il venditore – spiega Galatioto – , Chris Cohan, e tra i diversi potenziali acquirenti (tra i quali l’ex fondatore di Oracle Larry Ellison che sembrava il favorito alla corsa a Golden State, ndr) caldeggiammo la cordata Lacob-Guber».
In Europa Galatioto non ha curato direttamente vendite o acquisizioni (il Milan è la prima esperienza) ma di chiara di aver lavorato con diverse squadre della Premiership in qualità di advisor per ottimizzare e diversificare i profitti. Un tema particolarmente importante anche nel futuro del calcio italiano.
“Inoltre – aggiunge sempre Galatioto – abbiamo provato a introdurre attraverso le nostre consulenze il sistema di “analytics”, fondamentale qui negli States, soprattutto nel baseball e nella Nba, nel calcio. L’idea comunque è ovviamente quella di rendere un club il più redditizio possibile nel tempo, per poter creare una solida base economica che possa poi produrre risultati sul campo”.
L’idea che sta dietro un club secondo Galatioto: “non è soltanto quella del profitto ma di mettere in piedi un progetto serio che possa avere successo nel tempo e far felici i tifosi. Questo vale sia se il nostro cliente è un venditore, sia nel caso di un’acquisizione”.
L’obiettivo secondo l’advisor italo americano è il “matchmaking”, ovvero trovare la persona giusta che creda fermamente in un progetto e naturalmente abbia tutte le credenziali, economiche e professionali, per avere successo a lungo termine e rendere un club competitivo sia dal punto di vista sportivo sia da quello finanziario.
Sul Milan non si sbilancia, se non dicendo che si tratta di “persone di grande livello, con progetti e idee molto interessanti”.