Monza, il piano di Paolo Berlusconi: «Cedere minoranza a società che possa investire»

«La due diligence con Gamco Investors è conclusa – racconta il fratello dell’ex premier – e il dialogo è aperto»

Paolo Berlusconi
Paolo Berlusconi (Foto Image Sport / Insidefoto)

Il futuro del Monza continua a tenere banco ormai da diversi mesi, specialmente dopo la morte di Silvio Berlusconi. Nonostante le numerose indiscrezioni, e la fine della due diligence con Gamco Investors di Mario Gabelli, la proprietà del club biancorosso è ancora nelle mani della famiglia Berlusconi attraverso la holding Fininvest.

Ma che ci sia un piano per un passaggio di quote è cosa risaputa e a confermarla è lo stesso Paolo Berlusconi. Il fratello dell’ex premier, all’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, spiega il futuro prossimo del Monza: «Cedere una quota preferibilmente di minoranza, per poi proiettarla verso una società solida che possa ulteriormente investire».

Sul capitolo Gamco e Gabelli: «Working in progress. La due diligence è finita, il dialogo è aperto. Ma ripeto, se la cosa andasse in porto, dapprima si tratterebbe di una quota di minoranza, anche perché non possiamo passare sul cadavere di Galliani (sorriso, ndr ). Senza dimenticare però che i figli di Silvio rispettano la volontà del padre di portare avanti il Monza, ma non avendo la sua passione in termini calcistici non si può far loro richieste miracolose. Bisogna pensare che tipo di futuro dare a questo club. Se mio fratello avesse avuto qualche anno in meno, l’approdo naturale sarebbe stato la Champions».

«Io nel Monza anche in futuro? Proseguire ad abbinare il nostro nome al club vedrebbe senz’altro la mia disponibilità. Mentre per quanto riguarda Galliani, beh, lui non lo si scrosta dal Monza (ride, ndr )… Adriano è un plus per chiunque. Noi intendiamo continuare con lui, ma chiunque subentri lo deve prendere, sarebbe un suicidio non farlo. Se però succedesse, rivederlo al Milan sarebbe bello, ne saremmo felici. Prima però ci siamo noi».

Un’ultima battuta sul prossimo stadio del Milan: «Il tifoso milanista ha vissuto troppe serate indimenticabili a San Siro. Se ci fosse la bacchetta magica per farla diventare un’operazione commerciale come si deve, dico diecimila volte San Siro. Non c’è partita».