L’AD di Banca Progetto: «Fiducia da Oaktree: capiremo se ci sarà impatto sulla cessione»

«La banca non è commissariata; il board, l’amministratore delegato e tutte le strutture manageriali sono pienamente operative ed eserciteranno funzioni in continuità»

Banca Progetto cessione Oaktree
(Foto da video)

«Questi nomi citati dal tribunale, come quello di Maurizio Ponzoni, non compaiono nel nostro database, i nominativi contestati non li abbiamo intercettati perché non erano figure di governance e di management delle aziende nostre clienti, con cui ci interfacciamo». Lo sottolinea Paolo Fiorentino, CEO di Banca Progetto, in una conferenza stampa organizzata ieri, nel pomeriggio della giornata più lunga vissuta dal banchiere nella sua carriera.

Il dirigente puntualizza in più occasioni che «la banca non è commissariata; il board, l’amministratore delegato e tutte le strutture manageriali sono pienamente operative ed eserciteranno funzioni in continuità. Non siamo coinvolti né siamo soggetti indagati, non abbiamo ricevuto avvisi di garanzia. Ci sentiamo totalmente estranei alla vicenda».

Per verificare il sistema dei controlli la nomina dell’amministratore giudiziario Donato Maria Pezzuto (che si interfaccerà con il board di Banca Progetto) – spiega MF-Milano Finanza – è un atto inedito: la disposizione finora era stata applicata a società della catena della logistica per questioni di caporalato ma mai a un istituto di credito. Per questo ha creato confusione e preoccupazione tra clienti, soci, dipendenti.

«Siamo pienamente disponibili a collaborare con Pezzuto», assicura Fiorentino. Ma è anche per «difendere la reputazione» di una challenger bank come Progetto, nata nel 2019, che il banchiere ha voluto rompere il silenzio: «Noi siamo una banca digitale, non abbiamo sportelli ma i clienti ci chiamano. Comunque a oggi non abbiamo avuto deflussi significativi», sottolinea più volte il top manager ex Unicredit.

La banca è nel mezzo del passaggio dal socio Oaktree – il fondo che controlla anche l’Inter in Serie A – a un altro fondo, Centerbridge, oggi al vaglio delle autorizzazioni di Bankitalia: «Con Oaktree ci siamo sentiti dopo la notifica del tribunale, abbiamo un rapporto di fiducia consolidata, riusciremo a superare questa piccola tempesta. Nei prossimi giorni dando informativa sulla vicenda ai nostri stakeholder capiremo se avrà un impatto o meno» sulla cessione a Centerbridge, spiega Fiorentino.

Nel merito il banchiere ridimensiona il coinvolgimento della banca: i clienti, quasi tutte pmi, sono circa 40 mila e le pratiche contestate dagli inquirenti sono nove per circa 10 milioni di euro complessivi. Dopo un’ispezione iniziata nel 2021 sui controlli interni che aveva portato a 100mila euro di multa da parte di Bankitalia l’istituto ha «realizzato grossi investimenti sui controlli interni, poi sappiamo che questa asticella è mobile. Dobbiamo essere sempre in grado di perfezionarci», e tutto ciò «verrà realizzato anche con aiuto dell’amministratore giudiziario per uscire il più velocemente possibile da questa situazione».

La prima tappa è fissata per il 25 febbraio, quando ci sarà l’udienza per una prima verifica dei lavori di Pezzuto con i giudici. Non è invece ancora intervenuta Bankitalia, spiega Fiorentino: «Ci riserviamo di avere contatti anche con loro e di condividere quelli che saranno i passi successivi».