Il Cagliari di Tommaso Giulini, nove anni fa, aveva ereditato da Massimo Cellino la telenovela relativa al nuovo stadio. Situazione che non si è ancora risolta positivamente, nonostante i tanti incontri e le strette di mano con il mondo della politica.
E intanto arriva un altro stop che questa volta ha fatto spazientire lo stesso Giulini che usando il suo profilo social di X ha espresso tutta la sua rabbia e delusione: «Da anni stiamo facendo tutto il possibile, sacrificando tempo e investendo risorse, per dare a Cagliari un nuovo stadio. Chi di dovere dimostri presto se lo si vuole fare davvero o se siamo destinati a rimanere incagliati nella burocrazia».
Come riporta Il Corriere dello Sport, uno sfogo che segue l’ennesimo stop burocratico. Questa volta la fumata grigia è arrivata dalla Conferenza dei servizi di mercoledì scorso che, nelle speranze del club, avrebbe dovuto dare il via libera al nuovo impianto da 25mila posti, ampliabile a 30mila. Invece, gli enti partecipanti hanno chiesto una serie di chiarimenti e approfondimenti che hanno indispettito il Cagliari.
Ma questo rinvio, ovviamente, comporta una dilazione delle tempistiche Entro il 15 ottobre dovrebbe essere stilato il verbale della riunione sul quale i tecnici del Cagliari dovranno lavorare per dare i chiarimenti richiesti in materia di trasporti pubblici, gestione delle acque e dei parcheggi. Servirà tempo, il rischio è che la prossima riunione della Conferenza slitti al 2025.
L’opera dovrebbe costare 200 milioni di euro, ma la cifra potrebbe aumentare, e al momento sono disponibili 10 milioni stanziati dal Comune e 60 milioni dalla Regione Sardegna. Il resto dovrebbe reperirlo Giulini attraverso il sistema bancario, ultimamente restio a concedere fiducia alle società di calcio. Infatti, in Lega si parla da anni di costituire un fondo fiduciario per sostenere i club nell’accesso al credito. Ma sinora niente è stato fatto.
Ma se il tema delle risorse, soprattutto se garantite da privati, è superabile, quello che preoccupa il Cagliari, e non solo, è la reale volontà delle istituzioni di mettersi in gioco e assecondare le aspirazioni dei club. Rimanendo in Sardegna, la vecchia Giunta regionale, in prossimità delle elezioni, aveva preso impegni precisi ma adesso l’esecutivo di centrodestra è stato sostituito da uno di centrosinistra, presieduto da Alessandra Todde, esponente del MoVimento 5 Stelle, con i conseguenti dubbi se le volontà sulla questione stadio siano le stesse.
Nell’attesa, il Cagliari continuerà a giocare in un impianto provvisorio da 15mila posti che va avanti a colpi di deroghe, che sente il peso degli anni ed è sempre più inadeguato alle esigenze di squadre e spettatori.