San Siro, concessione e vendita a Inter e Milan: rischio stop sullo stadio

I due club, che non sono nel registro degli indagati della Procura di Milano, hanno un accordo per il Meazza fino al 2030 con discorsi avviati per l’acquisto dell’impianto.

Due stadi a Milano
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Le indagini della Procura di Milano sul mondo ultras di Inter e Milan hanno fatto scattare l’attenzione anche negli uffici del Comune del capoluogo lombardo, con i legali di Palazzo Marino che hanno già avanzato la richiesta di vedere i relativi fascicoli di indagine.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, al centro delle preoccupazioni del Comune c’è ovviamente la questione San Siro che va dall’attuale concessione fino al 2030 garantita ai due club, fino ad arrivare al più complesso capitolo riguardante il futuro del nuovo impianto che Inter e Milan starebbero puntando di costruire accanto all’attuale Meazza, visto che l’impianto esistente è stato valutato non ristrutturabile dai club.

In una vicenda che ha richiesto anni di valutazioni e incontri e che non è sicuramente vicina a una risoluzione, c’è anche il fantasma del commissariamento per i due club. Una opzione presente nel “procedimento di prevenzione” aperto nei loro confronti dopo il caso ultras. Una eventuale condizione che potrebbe avere effetti sull’attuale concessione dello stadio, nonché sul suo futuro.

Per l’anno 2024, Inter e Milan riconosceranno al Comune di Milano 7 milioni di euro totali, che comprendono le spese per i lavori di manutenzione straordinaria e il canone di affitto. Le società, poi, gestiscono l’impianto — sia gli spazi che le attività — tramite la loro compartecipata M- I Stadio Srl. Quest’ultima è finita negli atti della procura per un’ipotesi di corruzione a carico di Manfredi Palmeri, consigliere regionale che per M-I Stadio lavora, pur non ricoprendo ruoli apicali e non avendo poteri decisionali.

Una volta ottenuti dalla Procura i fascicoli di indagini, i dirigenti del Comune dovranno capire come comportarsi con la concessione ai club, attiva ancora per altri sei anni. Ogni valutazione è sul tavolo, con il sindaco Giuseppe Sala che ovviamente non può far finta di nulla su un bene così importante per la comunità e che negli ultimi anni è stato terreno di scontro politico.

È bene sottolineare che, a oggi, la Procura di Milano non ha iscritto nel registro degli indagati né Inter né Milan. Anche se questa vicenda prospetta il rischio di ulteriori lungaggini nel procedimento che i club e il Comune hanno ricominciato a intraprendere per una cessione di San Siro ai club. Per questo è stata chiesta all’Agenzia delle Entrate una valutazione del Meazza e delle aree limitrofe, sempre con un occhio al calendario per la questione del vincolo che scatterà l’anno prossimo sul secondo anello, costruito nel 1955.