Vinicius Jr.: «Razzismo in Spagna? Ritirare il Mondiale 2030»

Il 7 brasiliano del Real Madrid non ci sta e si dice contrariato all’idea di una massima competizione per nazionali in terra iberica.

Vinicius cartellino rosso
(Foto: JOSE JORDAN/AFP via Getty Images)

Ritorna sul tema razzismo e lo fa in grande stile. Vinicius Jr, questa volta però, usa toni particolarmente accesi, attaccando il Mondiale 2030 in terra spagnola. L’attaccante del Real Madrid si era già lamentato, durante la scorsa stagione, per il comportamento non proprio educato, per non dire becero, di alcuni tifosi in Liga.

Mondiale 2030: la competizione

La “Coppa del Mondo FIFA 2030” non sarà un Mondiale qualsiasi. E’ il Mondiale del centenario dalla prima edizione in Uruguay (quella del 1930). I match d’apertura, pertanto, si disputeranno in America Latina, tra Argentina, Paraguay e Uruguay appunto. Dopodiché, il torneo si sposterà tra Marocco e penisola iberica (Spagna e Portogallo), risultando a pieno effetto “itinerante”, il secondo con ben 48 nazionali.

Vinicius Jr.: l’intervista alla CNN

«Spero che la Spagna possa crescere e capire quanto sia grave insultare una persona per il colore della pelle» ha dichiarato il fantasista verdeoro all’emittente statunitense. Il 7 dei “blancos” ha quindi proseguito: «Se le cose non cambieranno entro il 2030, penso che dovremmo cambiare la sede dei Mondiali, perché i giocatori non possono subire episodi di razzismo».

«Non tutti sono razzisti in Spagna, ma c’è un gruppo che finisce per oscurare il volto del Paese. Io adoro stare qui e amo il Real Madrid, ma vorrei avere condizioni migliori per vivere in serenità con la mia famiglia».  Parole che risuonano forti, parole che pesano come macigni quelle di Vinicius Jr, nella speranza che, con una presa di posizione, si favorisca concretamente il cambiamento.

Al termine del botta e risposta con la CNN, l’attaccante ha sentenziato: «Non sono l’unico. Tutti i giocatori al club hanno detto che lasceranno il campo se dovesse succedere di nuovo; bisogna fare così se si vuole una mentalità differente».