Exor e i grandi soci blindano il controllo in Stellantis grazie al buyback

La holding degli Agnelli-Elkann, insieme alla famiglia Peugeot e allo Stato francese, hanno visto salire il proprio peso nel gruppo automobilistico grazie al riacquisto delle azioni.

Rafforzare il controllo in mano a Exor, Peugeot e lo Stato francese senza far spendere direttamente i soci. È questo il risultato dei buyback da 5,4 miliardi di euro che Stellantis ha lanciato negli ultimi mesi e che hanno così portato ad un aumento delle quote in mano ai grandi soci del gruppo automobilistico.

Come spiegato da Il Giornale, infatti, i buyback riducono il numero di azioni in circolazione: acquistando le proprie azioni, una società diminuisce il totale delle azioni disponibili sul mercato. Nei primi sei mesi dell’anno, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA nel 2021 ha ridotto le azioni in circolazione di oltre 92 milioni. Questo numero è destinato a crescere poiché Stellantis ha recentemente approvato un nuovo buyback da 1 miliardo di euro. Ai prezzi attuali (con il titolo ai minimi da oltre un anno a 14,68 euro), questa somma permetterà l’acquisto di oltre 68 milioni di azioni, rispetto alle 37 milioni acquistabili a marzo quando il titolo era a 27 euro.

Dal 2022 a oggi, oltre 200 milioni di azioni Stellantis sono state ritirate dal mercato, permettendo ai principali azionisti – Exor, la famiglia Peugeot e lo Stato francese (tramite Bpifrance) – di aumentare le loro quote. Così, secondo i calcoli di Adnkronos, la quota di Exor è salita al 15,28% (dal 14,4% post-fusione FCA-PSA), quella di Peugeot al 7,62% (dal 7,2%) e quella di BPI al 6,55% (dal 6,2%). Queste quote aumenteranno ulteriormente entro fine anno, superando insieme il 30% del capitale, grazie all’ulteriore tranche di buyback appena iniziata. Il buyback 2024 prevede un totale di 3 miliardi di euro, suddiviso in tre tranche, due delle quali già completate. Nel 2023, il buyback è stato di 1,5 miliardi, mentre nel 2022 è stato di 923 milioni (2,2% del capitale) da GM riguardo a warrant emessi da Peugeot nel 2017.

Il controllo esercitato da Elkann e dagli altri due principali azionisti si basa anche su un elemento cruciale programmato alla nascita di Stellantis e concretizzatosi quest’anno. Come da statuto, i soci che hanno mantenuto le azioni per almeno tre anni hanno ricevuto un’azione a voto speciale per ogni azione ordinaria posseduta. Nell’assemblea dei soci della primavera scorsa sono stati aggiunti 866 milioni di titoli con diritto di voto.

Sommando le azioni ordinarie ai diritti di voto speciali, Exor possiede circa 899 milioni di azioni, Peugeot 448 milioni e Bpifrance 385 milioni. In totale, questi tre azionisti detengono 1,73 miliardi di titoli, ossia il 45,5% delle azioni con diritto di voto, rispetto al 27,8% di tre anni e mezzo fa, subito dopo la fusione.