I lavori allo stadio Franchi, che puntano a un restyling dell’impianto comunale, continuano. A deciderlo è stato il Tribunale di Firenze, che ha così rigettato il ricorso d’urgenza della Fiorentina nei confronti del Comune per chiedere la sospensione dei lavori di riqualificazione, e il pagamento dei danni a causa della riduzione della capienza dell’impianto nel corso dei lavori stessi, avviati secondo il club in modo non concordato.
Secondo quanto si legge nel provvedimento del giudice, «già dall’anno 2021 la ricorrente era consapevole dell’esistenza del progetto di riqualificazione, proposito che veniva sempre ribadito nelle interlocuzioni con la società e nei patti aggiuntivi, ragion per cui l’avvio dei lavori non può essere certamente considerato improvvido o non concordato, essendo intento noto alle parti. A ciò si deve aggiungere che il Comune di Firenze aveva fin dall’inizio fatto presente, pena la perdita, rectius revoca di gran parte dei finanziamenti, che i lavori dovevano partire e proseguire entro delle scadenze precise».
Inoltre, secondo il Tribunale, emerge come «la prospettata incapienza delle fonti di finanziamento» per portare a termine il progetto di riqualificazione «appaia solo come un’eventualità, riferendosi in ogni caso a opere aggiuntive, che non tolgono agli interventi finanziati la loro autonomia e funzionalità». Insomma, una sconfitta su tutta la linea per la società viola di Rocco Commisso, che ora sta valutando un ricorso, nella speranza che i colloqui con il Comune portino novità importanti sul capitolo risorse economiche e tempistiche certe sulla conclusione dei lavori.