La partita contro il Napoli, che ha avvicinato grazie al pari la Fiorentina alla qualificazione alla prossima Conference League, ha visto l’ultima apparizione della curva Fiesole con l’attuale struttura.
Infatti, come riporta l’edizione odierna del La Nazione-Firenze, la fine dell’ultima partita casalinga della stagione darà il via ai lavori di ristrutturazione che lo stadio Franchi subirà nei prossimi anni. La Fiesole in particolare sarà protagonista di un maxi cantiere che la coprirà fino ad almeno settembre 2026.
Più di due anni di lavori che porteranno la porzione più calda del tifo fiorentino a una capienza di 10mila posti che si collocheranno sotto la nuova copertura. I lavori veri e propri cominceranno, da calendario, nella prima settimana di giugno, al termine cioè dell’intervento di risanamento delle strutture in cemento armato della curva Ferrovia.
Il progetto è stato affidato nella realizzazione al raggruppamento temporaneo di imprese formato da Cobar e Sac e prevede che la prima fila della storica casa del tifo viola si trovi all’altezza di circa un metro rispetto al campo, con barriere innalzabili oltre i due metri per motivi di sicurezza. Per settembre 2026, l’obiettivo è completare anche il restauro delle parti storiche del Franchi, il risanamento di tutte le strutture in cemento armato, della pensilina e della torre di Maratona.
Infatti, Firenze ambisce a essere una delle sedi italiane per EURO 2032, che il nostro Paese organizzerà insieme alla Turchia. Se le candidature di Roma, Milano e Torino sembrano blindate, la FIGC nei prossimi mesi sceglierà le ultime due sedi. E proprio l’avanzamento dei lavori di ammodernamento, che nel corso dei prossimi mesi vedranno coinvolti più di un impianto italiano, è una discriminante molto importante per la scelta della Federcalcio.
Nel frattempo lo stadio andrà avanti con un capienza ridotta di 22mila posti così come stabilito dalla nuova convenzione fra Palazzo Vecchio e Fiorentina. La società pagherà 600mila euro anziché i 650mila pattuiti per far fronte ai minori introiti. Dopo la questione fondi PNRR, prima concessi e poi tolti, per un ammanco di 55 milioni di euro, poi restituiti sotto forma di fondi per le periferie, i costi per coprire tutto il restyling sarebbero saliti almeno a 90 milioni.
Un incremento dei prezzi che è già finito al centro delle discussioni fra il sindaco di Firenze e grande promotore del progetto Franchi, Dario Nardella, e il patron della Fiorentina Rocco Commisso, che si era messo a disposizione per la costruzione di un nuovo impianto privato con fondi propri. Poi una volta incontrata l’opposizione politica e valutato le lungaggini burocratiche, ha preferito dirottare le proprie risorse per il Viola Park.
Quei 40 milioni di “buco” potrebbero essere trovati grazie a una alleanza fra pubblico e privato, che nelle intenzione del primo cittadino fiorentino dovrebbe portare a una divisione delle spese tra Fiorentina e Comune. Ma, come detto, le relazioni fra le parti sono cordiali ma non del tutto concilianti e questa proposta non è piaciuta al patron viola.