L’Arena Corinthians di San Paolo è uno dei nuovi stadi che il Brasile si è ritrovato dopo la Coppa del Mondo 2014. Ha ospitato sei gare di quel torneo, compresa la gara d’apertura tra Brasile e Croazia e una delle due semifinali, quella tra Argentina e Olanda.
L’opera è stata lasciata al Corinthians, club tra i più famosi del Brasile: con 5 titoli nazionali vinti, oltre alla Copa Libertadores e al Mondiale per club ottenuto nel 2012, il Timão è divenuto famoso nel mondo grazie all’esperimento della Democrazia Corinthiana: nel 1982 i giocatori Socrates, Wladimir e Casagrande diedero vita ad una vera e propria autogestione dello spogliatoio. Un esperimento che, tra le altre cose, aiutò a risanare le casse del club, oltre a lasciare in eredità la vittoria di due campionati paulisti.
Lavori in ritardo
Oggi, il club si ritrova con ancora le casse in sofferenza, “grazie ” ad un problema legato allo stadio. Ad un anno e mezzo dalla fine del Mondiale, l’Arena Corinthians non è ancora stata completata. E al club restano 200 milioni di real, pari a 45 milioni di euro, di spese ancora da affrontare per finire la struttura.
La storia, così come è stata raccontata negli ultimi giorni dal sito di Globo Esporte (foglio sportivo di O Globo, tra i maggiori quotidiani e gruppi mediatici brasiliani), racconta che Odebrecht, la società incaricata dei lavori, consegnerà l’opera il prossimo 16 ottobre. Dopo che sono stati spesi 1,2 miliardi di real, pari a 270 milioni di euro, allo stadio mancano ancora diverse parti incomplete.
Devono essere finite parti relative alle tubature dell’acqua e agli impianti elettrici. Alcune parti in marmo sono state costruite con materiali non idonei, e devono essere rifatte. E poi c’è il pannello a led, da installare sulla facciata, non funzionante. Nel 2013 sono anche morte persone, per il crollo di una parte della struttura in metallo del tetto: mentre si stava procedendo alla sua installazione, un pannello è caduto dalla gru, danneggiando parte dello schermo che non è mai più stato riparato.

Non è finita: parte della pavimentazione esterna deve essere ancora finita di essere posata. All’interno, è la parte ovest a destare più preoccupazioni: alcuni lavandini sono stati montati già difettosi e alcuni box dell’hospitality non hanno nemmeno i mobili al proprio interno. Il club si sente danneggiato, a livello di immagine ed economico: per poter affittare la struttura per altri eventi, ha bisogno di vedersela consegnata completa. Inoltre, la società sta incontrando difficoltà a trovare investitori che vogliano associare il proprio nome alla struttura: il caso più emblematico resta quello della ricerca di un brand che acquisisca i naming rights dello stadio. Il Corinthians vorrebbe piazzare i diritti di denominazione per 400 milioni di real per 20 anni, ma al momento nessuna trattativa è vicina alla conclusione.
Le casse del Timão e lo scandalo Petrobras
Ora per il Timão è una corsa contro il tempo, per avere lo stadio completo, investitori interessati e soprattutto soldi. Dallo scorso luglio il club, secondo quanto rivela Globo Esporte, versa 5 milioni di real al mese al Bndes, il Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social, una public company associata al ministero brasiliano di sviluppo, industria e commercio e che ha finanziato l’opera.
I problemi dello stadio erano annunciati da tempo. L’opera doveva essere consegnata completata a dicembre 2014, quindi già ben oltre la fine del Mondiale. I problemi sono legati ai recenti guai con la giustizia della Odebrecht, gigante brasiliano delle costruzioni con 180mila impiegati in 21 Paesi che si è occupata dell’opera e che la scorsa estate è stato coinvolto in un’indagine per corruzione assieme ad un’altra grane azienda, la Petrobras. Secondo l’accusa il ceo dell’azienda, Marcelo Odebrecht, avrebbe pagato tangenti ad alcuni senatori, per ricevere appalti milionari. Il tutto sarebbe stato scoperto durante un filone d’inchiesta su riciclaggio di denaro e corruzione sulla Petrobras.
Odebrecht ha ricevuto dal governo brasiliano la commessa per quattro stadi dei Mondiali: la sola Arena Pernambuco ha visto lievitare i propri costi. Di certo, non è costata 553 milioni di real.