Abodi: «Vietare la Nazionale a chi scommette? Valutazione da fare»

Il ministro per lo Sport si è espresso anche sulla questione San Siro: «Spero che si riesca a superare il vincolo, visto che si rischia di mettere in conflitto la storia moderna con quella futura».

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Andrea Abodi (Foto: Emilio Andreoli/Getty Images)

Il caso scommesse, che ha già visto la squalifica per Nicolò Fagioli e nei prossimi giorni dovrebbe toccare la stessa sorte a Sandro Tonali, ha scosso il mondo del calcio che ha vissuto, e sta vivendo, un assedio continuo dal mondo della politica e dai tifosi che si sentono sempre più lontani da quel mondo di lealtà sportiva che tutti gli sport devono portare con sé.

Proprio per evitare questa distaccamento fra tifosi e calcio, in particolare modo la Nazionale italiana, che ha vissuto l’ennesimo scandalo italiano all’interno del ritiro di Coverciano, dove questa volta sono stati protagonisti Tonali e Nicolò Zaniolo, che attende di essere interrogato dagli inquirenti della Procura di Torino, ecco che da più pati si è chiesto di allontanare dalla maglia dell’Italia i giocatori che si sono macchiati della colpa di scommettere sullo sport praticamente, per non parlare delle scommesse sulla propria squadra.

A questo riguardo si è espresso il ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi che, a “Un Giorno da Pecora” su Radio 1, ha dichiarato: «La Nazionale deve esprimere un valore tecnico e morale. Non andare a giocare più in azzurro non vuol dire non fare più sport, ma farlo in altro modo. È una valutazione che va fatta, al netto però che prima va provato tutto. Anche il patteggiamento presuppone un’assunzione di responsabilità pro futuro. Penso sia interessante che ci sia una parte di riabilitazione attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vita un po’ meglio».

Parlando di campo, il ministro Abodi si è espresso sul momento della Nazionale, alla ricerca della qualificazione per EURO 2024, e reduce dalla sconfitta per 3-1 contro l’Inghilterra: «Intanto bisogna sempre saper riconoscere i meriti degli avversari. Poi dico che è iniziato un nuovo ciclo, va data un minimo di fiducia e sono convinto che andremo agli Europei. Qualche giocatore è mancato dal ritiro di Coverciano nei giorni prima, una scelta opportuna e di garanzia, ma ci sono ragioni che spiegano anche il secondo tempo della partita perché il primo lo abbiamo giocato bene».

Un’ultima battuta sul futuro dello stadio Meazza di San Siro che dovrà ospitare la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ed è candidato a essere il teatro della finale di Champions League dello stesso anno o di quello successivo: «Ha un vincolo che mi auguro possa esser superato, serve un modo nuovo di mettere in relazione la storia, il presente e il futuro. Stiamo rischiando di mettere in contrapposizione la storia moderna con quella futura. Lo stadio della Roma? Spero che la società riesca a farlo e che ci siano le condizioni perché ce n’è bisogno. Mentre mi auguro di non vedere più il Flaminio com’è oggi».