La Lega di Salvini: «Al calcio serve una rivoluzione: Gravina si dimetta»

Il recente scandalo scommesse ha riportato sotto i riflettori la posizione del presidente della FIGC, finito nel mirino del vice premier e ministro per le Infrastrutture. I sua difesa è intervenuto anche il ministro Abodi, mentre le minoranze invocano l’autonomia dello sport.

Gravina
Gabriele Gravina (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

Il caso scommesse ha riacceso la polemica sulla gestione di Gabriele Gravina della FIGC. Il presidente della federcalcio è ora finito nel mirino della Lega, e in particolare del vice presidente del Consiglio e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini.

«Alla luce di quanto è accaduto e sta emergendo nel calcio italiano tra scommesse, doping, fallimenti sportivi, problemi infrastrutturali e televisivi, crisi economiche: cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto di milioni di appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento a partire dalle dimissioni del Presidente Gravina», si legge nel comunicato della Lega.

Non si sono fatte attendere le risposte della minoranza. Una su tutte quella del senatore, eletto con Alternativa Popolare, Pier Ferdinando Casini che su Facebook ha commentato così il comunicato della Lega: «Vedo che Salvini stamattina ha chiesto le dimissioni di Gravina dalla Federcalcio. Pur essendo un tifoso non sono onestamente in grado di valutare se il presidente Gravina abbia lavorato bene o no, ma da quando in qua il governo interviene sulle federazioni sportive? Non esiste più il principio dell’autonomia dello sport? Il vicepresidente del consiglio dei ministri ha parlato a nome del governo? È tutto un po’ sorprendente».

In merito alla richiesta di dimissioni di Gravina, il ministro per lo Sport Andrea Abodi, nella giornata di ieri si era così espresso a Radio 24: «Penso che in questo momento sembra quasi una richiesta per distrarre. Noi ci dobbiamo concentrare sull’affrontare il problema. La federazione dal canto suo ha fatto e fa corsi di formazione a tutti i ragazzi convocati nelle nazionali. Poi ci sono le responsabilità delle leghe, dei club e quelle individuali. Credo sia importante la gestione dello spogliatoio, avere con i ragazzi una relazione in grado di comprendere le situazioni di disagio. Quindi prima di parlare delle responsabilità della Federazione, che è indubbiamente responsabile del sistema, ci sono tante altre tappe prima».