Passano i giorni e il caso scommesse che ha investito il calcio italiano continua ad allargarsi. I nomi sono diventati quattro, anche se Nicola Zalewski, chiamato in causa da Fabrizio Corona, non è al momento iscritto nel registro degli indagati della Procura di Torino, al contrario di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica, gli inquirenti stanno ricostruendo il giro di affari e le dinamiche che hanno visto coinvolti i tre giocatori indagati, anche se potrebbero essere più di 10 quelli coinvolti. Da quanto raccolto, al momento, sembrerebbe che Fagioli avrebbe coinvolto Tonali e Zaniolo anche per risanare la sua posizione debitoria con gli allibratori visto che in pochi mesi il calciatore della Juventus avrebbe giocato più di un milione di euro.
È lo stesso Fagioli a girare ai due calciatori i contatti delle persone che si occupano di raccogliere le scommesse, che avrebbero garantito ai giocatori dei server sicuri su dove poter scommettere. Tonali apre così un conto sulla piattaforma worldgame365.me mentre Zaniolo su Evoz9.fx-gaming.net, entrambe parallele al mercato e quindi illegali perché non riconosciute dallo Stato. Ma, come detto, gli inquirenti sono al lavoro sulle chat dei cellulari di tutti e tre i calciatori coinvolti alla ricerca di altri soggetti, che sembrerebbero essere in tutto una decina e sempre calciatori. Le indiscrezioni parlano anche di un compagno di squadra di Fagioli, suo coetaneo, anche se nei prossimi 10 giorni non dovrebbero arrivare altri avvisi di garanzia.
Ovviamente il caos creato dalla situazione mette sotto pressione le indagini che si svolgevano nel totale riserbo da circa un anno e che si prevedeva fossero concluse prima di renderle pubbliche con gli avvisi recapitati a calciatori coinvolti. Ma il caso è esploso e gli inquirenti stanno provando ad accelerare senza però perdere per strada i pezzi.
Nel frattempo, dopo essersi visti sequestrati cellulari e ogni dispositivo mobile, Tonali avrebbe già chiesto di essere interrogato e insieme a Zaniolo avrebbero già ribadito, nel ritiro di Coverciano, agli inquirenti di aver soltanto giocato a poker e blackjack non sapendo di farlo su siti illegali. Intanto l’elenco in mano alla magistratura sportiva, che sta indagando anche lei per vedere se i calciatori coinvolti sono andati contro il divieto di scommettere su eventi calcistici riconosciuti da FIGC, UEFA e FIFA, sarebbe più lungo di quello in mano ai pm torinesi. Ma in questo non comparirebbe Zalewski, che sta valutando azioni legali contro Corona che lo ha tirato in mezzo a questo scandalo. La paura degli inquirenti è che la rilevanza del caso possa depistare le indagini andando a includere nel calderone anche calciatori estranei ai fatti, facendo così perdere tempo agli inquirenti che potrebbero non fare in tempo ad avere un quadro completo della situazione con il passare delle settimane.