Juve, l’aumento di capitale servirà anche a rifinanziare il bond

Il club bianconero non dovrebbe ricorrere a nuove obbligazioni per ripagare il bond che scadrà il prossimo febbraio.

Juventus Under 23 può retrocedere

La Juventus non tornerà sul mercato obbligazionario per rifinanziare il bond da 175 milioni di euro che scadrà il prossimo febbraio. Come riportato dall’agenzia Reuters, infatti, dopo l’annuncio di un nuovo aumento di capitale per un importo massimo di 200 milioni, l’operazione di rifinanziamento dovrebbe essere portata avanti con le risorse provenienti dallo stesso aumento di capitale.

I 200 milioni di aumento di capitale serviranno quindi in parte a rafforzare il patrimonio netto (che, secondo le stime del club, è negativo alla data della chiusura del primo trimestre il 30 settembre 2023) e in parte per rifinanziare il bond. Ma non solo, perché per questo obiettivo saranno utilizzate anche altre forme di finanziamento attualmente meno costose, tra cui linee bancarie ordinarie e altri strumenti, come operazioni di factoring. Ad esempio, nel comunicato sul bilancio annuale 2022/2023, archiviato con una perdita da 123 milioni di euro, la società spiega di avere effettuato ad agosto un’operazione di cessione pro-soluto di crediti a medio termine vantati verso società calcistiche estere, che ha generato un flusso positivo di cassa di 42 milioni di euro.

Il bond della Juventus, con scadenza 19 febbraio 2024, è stata emessa nel 2019 con una cedola del 3,375%, quando i tassi di interesse in Europa erano vicini ai minimi storici, anche per gli emittenti ad alto rendimento: attualmente viene scambiato a un rendimento di circa il 9%.