Rugby, perché per l’Italia è importante arrivare almeno terza al Mondiale

Ecco perché battere l’Uruguay e mettere in cassaforte il terzo posto è importante, ben oltre il torneo in corso di svolgimento.

Perché arrivare terzi al Mondiale di rugby
(Foto: GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

L’Italia si prepara a scendere in campo per il secondo appuntamento nel Mondiale di rugby 2023, in corso di svolgimento in Francia. Gli Azzurri hanno ottenuto un successo importante all’esordio con la Namibia, rinforzato da un divario ampio in termini di punteggio. Ora la sfida con l’Uruguay, che la squadra di Kieran Crowley che cercherà di replicare con un altro successo.

Poi, per gli Azzurri arriveranno i due appuntamenti più complicati, contro la Nuova Zelanda e la Francia: qui l’obiettivo sarà quello di portare a casa il miglior risultato possibili, consci del divario che separa la Nazionale dalle avversarie. Tuttavia, come ripetuto sempre da capitan Lamaro, da coach Crowley e da tutti gli altri Azzurri, si lavora mettendo nel mirino una partita alla volta.

Perché arrivare terzi al Mondiale di rugby? Il traguardo vale i Mondiali 2027

Dopo la Namibia tocca dunque all’Uruguay, una sfida che ha già un valore importante, dato che può consentire all’Italia di mettere in cassaforte il terzo posto nel girone. Il traguardo garantirebbe infatti la qualificazione automatica al Mondiale 2027 in Australia, per questo è importante vincere contro i sudamericani.

Una volta raggiunto il primo obiettivo, l’Italia sa di dover andare oltre i propri limiti per cercare l’impresa contro All Blacks e Francia e conquistare il primo, storico, accesso ai quarti di finale. Potrà farlo, però, con piena consapevolezza dei propri mezzi, e soprattutto con la pressione del risultato tutta sugli avversari. In particolare, nella sfida del 29 settembre la Nuova Zelanda dovrà affrontare gli Azzurri consapevole che quel match diventerà un vero e proprio spareggio per il passaggio del turno.