Chelsea, senza Champions League rischio violazione del FPF

Il Chelsea correrà il rischio di violare le regole del Fair Play Finanziario UEFA se non riuscirà a qualificarsi per la Champions League in questa stagione, dopo essere già stato…

Chelsea bilancio 2021 2022
(Foto: Mike Hewitt/Getty Images)

Il Chelsea correrà il rischio di violare le regole del Fair Play Finanziario UEFA se non riuscirà a qualificarsi per la Champions League in questa stagione, dopo essere già stato inserito nella “lista di controllo” da parte dell’organo di controllo finanziario della Federcalcio europea.

La UEFA aveva annunciato a settembre che il Chelsea era tra i 19 club europei che sono sfuggiti a misure sanzionatorie solo a causa delle condizioni particolari legate all’emergenza Coronavirus e le cui spese saranno attentamente monitorate in questa stagione. Nonostante ciò, il club londinese è stato protagonista di una campagna acquisti invernale faraonica.

Oltre alla spesa record per i trasferimenti – i Blues hanno speso quasi 330 milioni di euro – il fatto che il solo Jorginho abbia lasciato il club significa che il costo della rosa del Chelsea sarà salito alle stelle. Come spiega il quotidiano inglese The Times, anche se la politica di siglare accordi di lunga durata consentirà al Chelsea di distribuire il costo dei cartellini su più stagioni, gli esperti ritengono che i Blues non possano stare tranquilli, soprattutto qualora non dovessero qualificarsi per la prossima Champions League.

In caso di mancato quarto posto (il Chelsea è attualmente decimo in Premier League, a dieci punti dalla quarta posizione) il club potrebbe essere costretto a vendere alcune delle sue stelle per rientrare nei parametri previsti dalle norme sul Fair Play Finanziario per coprire i ricavi mancanti, nell’ordine dei 90 milioni di sterline (anche se la cifra finale dipende dai risultati sportivi). Solo i calciatori cresciuti “in casa”, e dunque con un valore netto a bilancio prossimo allo zero, potrebbero salvare i Blues. La cessione di giocatori come Callum Hudson-Odoi, Conor Gallagher e Ruben Loftus-Cheek potrebbe generare quasi 100 milioni di sterline complessivamente.

Con le nuove regole per il controllo dei costi, che andranno a sostituire la vecchia versione del Fair Play Finanziario, la UEFA ha introdotto un nuovo elemento chiamato “squad cost rule”, che prevede che i club avranno un limite di spesa pari al 90% dei ricavi per gli stipendi dei giocatori, i trasferimenti e le commissioni degli agenti.

Limite che si abbasserà all’80 e ancora al 70% negli anni successivi, fino ad arrivare a regime nella stagione 2025/26. Eventuali ricavi derivanti dalla vendita di giocatori consentiranno ai club di spendere di più, ma le entrate derivanti dai trasferimenti saranno calcolate in media rispetto ai sei anni precedenti. Il limite di deficit per la stagione crescerà invece a 60 milioni di euro.