Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali Aperegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.
L’ex direttore di gara teramano, dopo alcuni interventi su Calcio e Finanza, ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo sulle vicende arbitrali delle ultime settimane.
Svolta storica nel mondo del calcio e di conseguenza in quello arbitrale. Finalmente i direttori di gara potranno comunicare e spiegare le loro decisioni anche al pubblico presente allo stadio durante una partita. Gianni Infantino lo aveva anticipato tempo fa, e la promessa è stata mantenuta: la novità storica è andata in scena durante il Mondiale per Club in Marocco.
Nella partita inaugurale per il torneo, fra Al Ahly e Auckland City, l’arbitro cinese Ning Ma uscendo da una On Field Review al 97′ si dirige verso il campo, e fa il solito gesto del VAR; ma poi, usando un pulsante, comunica direttamente nei canali dello speaker dello stadio la sua decisione: non è calcio di rigore perché il fallo è avvenuto fuori area, tuttavia essendo stata negata una chiara occasione da gol (DOGSO), il direttore di gara ha espulso il difensore dell’Auckland.
Una svolta che tutti auspicavano e che finalmente si è realizzata. Io stesso sono favorevole a questa novità: credo che possa aumentare credibilità e chiarezza intorno alle decisioni arbitrali, ma soprattutto potrà andare ad eliminare un alone di dietrologia che aleggia sempre dietro ai famigerati colloqui tra direttore di gara e sala VAR. I quali invece non hanno assolutamente nulla da nascondere.
Auspico soltanto che possa essere migliorata la fruibilità delle parole del direttore di gara anche per il pubblico a casa, visto che i telespettatori potrebbero perdersi qualche passaggio delle spiegazioni allo stadio; spero inoltre che gli arbitri possano usare un linguaggio meno tecnico e più semplice possibile, o comunque più divulgativo, in modo tale da riuscire a coinvolgere maggiormente il pubblico. Piccole migliorie comunque, che non vanno a scalfire la portata di una svolta che resta epocale e positiva.
E in Italia? Quando arriverà questa svolta storica? Presto, almeno a giudicare dalle parole di Gianluca Rocchi. Nei giorni scorsi il designatore aveva riferito il parere favorevole del presidente della FIGC Gabriele Gravina per portare questa novità anche nel nostro Paese; si tratta solo di capire come e dove cominciare, ma di sicuro «stiamo lavorando per far ascoltare i dialoghi tra arbitro e VAR anche in Serie A» suona proprio come un’anticipazione.