Il nodo Alexis Sanchez continua ad essere il caso centrale per il mercato dell’Inter in uscita. Non mancano infatti le voci di diversi club interessati all’attaccante cileno, ultimo dei quali l’Olympique Marsiglia, ormai fuori dai progetti di Simone Inzaghi per la prossima stagione: secondo quanto riportato da Sky, Sanchez ora avrebbe trovato l’accordo con l’Inter per la risoluzione del contratto.
Sanchez, acquistato dal Manchester United nell’estate 2020, al 30 giugno 2021 aveva un costo storico pari a 500.000 euro, con un contratto in scadenza al 2023. Nel bilancio 2020/21 gli ammortamenti erano stati pari a 155mila euro, saliti a 172mila euro nel 2021/22: al 30 giugno 2022, quindi, il valore del giocatore a bilancio era pari a circa 172mila euro. Lo stipendio del giocatore, secondo le indiscrezioni, è pari a circa 7 milioni di euro netti, ovverosia circa 9,2 milioni di euro lordi grazie agli effetti del Decreto Crescita.
Con la risoluzione consensuale dell’accordo, quindi, l’Inter potrebbe registrare una svalutazione minima del valore del giocatore (considerando il mese di luglio di ammortamento, sarebbe pari a poco meno di 160mila euro), con tuttavia un risparmio rilevante legato all’ingaggio: anche considerando il mese di luglio sia dal punto di vista dello stipendio che della minima quota di ammortamento, il risparmio rispetto nel bilancio 2022/23 rispetto all’esercizio 2021/22 sarebbe pari a circa 8,5 milioni di euro (circa 8,4 milioni legati allo stipendio lordo residuo per la stagione e circa 160mila euro di ammortamento).
A tutto questo, però, fa da contraltare il tema della buonuscita, considerando appunto che il contratto di Sanchez scadrà al 30 giugno 2023. Il cileno avrebbe rifiutato la prima proposta da 4 milioni netti (pari a circa 5,2 milioni di euro lordi considerando il Decreto Crescita), anche perché in ballo ci sarebbe una quota dello stipendio della stagione 2019/20 spalmata sulle annate successive. Per avere un impatto positivo dall’addio di Sanchez nel bilancio 2022/23, la buonuscita dovrebbe essere inferiore ai 6,5 milioni di euro netti (8,5 milioni lordi): al di sopra, invece, l’operazione complessiva porterà maggiori costi all’Inter rispetto alla stagione 2021/22.