Mancini: «Ci sono troppo pochi italiani in Serie A»

Ad un anno di distanza dal trionfo di Wembley e a quattro mesi dalla disfatta con la Macedonia, costata la qualificazione al Mondiale in Qatar, Roberto Mancini ha rilasciato una…

Italy v Hungary: UEFA Nations League - League Path Group 3
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Ad un anno di distanza dal trionfo di Wembley e a quattro mesi dalla disfatta con la Macedonia, costata la qualificazione al Mondiale in Qatar, Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero ripercorrendo l’annata degli Azzurri, a partire dai sentimenti del citì: «Grande emozione e forte delusione, che ancora mi fa male. Il calcio sa essere bello e crudele. Ma questo è il suo aspetto più affascinante».

Tornando ad un anno fa, alla conquista di Euro2020: «Un anno è passato troppo velocemente – sottolinea l’ex attaccante -. Vincere con la Nazionale è un qualcosa di non paragonabile con altro. Non sono tanti quelli che ci sono riusciti. Ci ho sempre creduto? Non è stata la vittoria di un mese, venivamo da un percorso di tre anni e mezzo, nel quale non avevamo mai perso, giocando sempre bene. Poi, come sempre, ci vuole anche fortuna. Per certi versi è stato un miracolo, ma i valori tecnici c’erano».

Ripensando invece a novembre, alla sconfitta al Berbera con la nazionale macedone: «Cosa non rifarei? A novembre, quando avevamo tanti infortunati e calciatori stanchi, avevo pensato di chiamare Balotelli. Con le sue qualità, avrebbe dato una mano. Ho pensato che ce l’avremmo fatta lo stesso, non è andata così. Ma ribadisco: in quelle partite dovevamo vincere cinque a zero, trasferta in Svizzera compresa. La verità è che si devono fare delle scelte e a volte si sbaglia. Ma si sbaglia anche quando si vince, solo che certi errori spariscono».

«Che farò durante il Mondiale? Vorrei dormire dal primo all’ultimo giorno. Noi lì non ci siamo solo per sfortuna».

Sui pochi italiani nel nostro campionato: «Sono troppo pochi e i giovani non giocano abbastanza. In altri campionati, i ragazzi hanno già esperienza internazionale e quello fa la differenza. Dei nostri attaccanti, ce l’hanno solo Immobile e Belotti. Scamacca al Psg? Se non gioca è un problema. Io se fossi in lui andrei e cercherei di giocare. Anche Donnarumma, in questo senso, ha pagato certe difficoltà. Ma mi metto nei panni di Scamacca: se in Italia non trova squadre disposte a spendere, perché non deve accettare il Psg? E’ sempre un esperienza che riempirà il suo bagaglio».

«Giocatori dalla B? In B ci sono tanti di calciatori bravi. Ma non hanno esperienza»

Uno sguardo rivolto verso il futuro: «Sono fiducioso, ci sono calciatori con grandi valori, come Gnonto. Ma le difficoltà ci sono e di partite ne perderemo. Siamo in fase di sperimentazione, abbiamo dato possibilità ai giovani di fare esperienza. Pensavo peggio come risultati, ero convinto di perdere tre partite. E’ un
miracolo essere in corsa per le finali. Sconfitta con la Germania? I tedeschi sono più forti, noi abbiamo messo in campo una formazione sperimentale e commesso errori che di solito non facciamo. Mi tengo il positivo, abbiamo tirato in porta sedici
volte contro i loro diciannove, poi abbiamo reagito bene».

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