Il Giro d’Italia 2022 si è concluso con il successo di Jai Hindley. Una grande soddisfazione per il corridore australiano, che ha preceduto l’ecuadoriano Richard Carapaz e lo spagnolo Mikel Landa. Tanti applausi anche per i giovani italiani, e per l’uscente Nibali, mentre sarà difficile riuscire a vedere all’opera – anche per il futuro – big come Pogacar e Roglic.
Il motivo – scrive Libero nella sua edizione odierna – è semplice. Ci sono numeri che dimostrano come il Giro sia ancora lontano anni luce dal Tour de France e forse meriti pure un’edizione così complessivamente modesta nonostante un percorso disegnato bene. RCS nel 2018 ha deciso di aumentare il suo montepremi del 10% ed è ancora ferma lì.
Grazie al successo finale, Hindley ha portato a casa 265.668 euro che dividerà con compagni, direttori sportivi e il resto dello staff. Chi è finito con lui sul podio, Carapaz e Landa, rispettivamente 133.418 euro e 68.801 euro. Così via fino al decimo della generale che incassa 7.863 euro. Non tutti soldi di RCS, perché una parte è coperta dall’UCI.
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Ben altri livelli sono quelli che offre invece il Tour, a cominciare dal vincitore finale. Tadej Pogacar nelle ultime due edizioni ha incassato complessivamente 1 milione di euro, perché il vincitore ne porta a casa 500mila, il secondo 300mila e il terzo 200mila. Tirando le somme, il montepremi complessivo del Tour arriva a 2,3 milioni di euro, quello del Giro si ferma a 1,5 e la Vuelta chiude con poco più di 1,1 milioni.
Tra i temi più importanti legati alle due manifestazioni c’è ovviamente quello dei diritti televisivi. RCS da anni si è mossa sui diritti tv in chiaro per l’Italia, che ballano tra La7 – sempre di proprietà di Cairo – e Mediaset per la quale sarebbe un ritorno, ma alla fine tocca sempre alla Rai e non solo perché gli ultimi due direttori di RaiSport arrivano dal ciclismo. Le cifre? Si dice 10 milioni di euro, più quello che arriva dalla vendita all’estero.
In Francia è diverso. ASO ha un accordo con France Tv per la cessione dei diritti interni del Tour fino al 2025, per 25 milioni annui, e all’estero ha sottoscritto accordi pluriennali persino con la tv australiana fino al 2030. In tutto incassa circa 80 milioni solo dai diritti tv, nettamente più di tutto quello che prende RCS dai media e dagli sponsor. Da parte sua, il Tour, considerando anche gli sponsor tocca quota 150 milioni di euro, una netta differenza che si riflette inevitabilmente anche sul montepremi.