Pirelli-Sinochem, un mese per l’accordo: ipotesi nuovo socio

Il consiglio di amministrazione della società ha deciso di rimandare al 28 aprile l’approvazione del bilancio 2024, su proposta dell’amministratore delegato Andrea Casaluci.

Pirelli
(Foto: MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Un mese di tempo per individuare una soluzione che possa sbloccare lo stallo tra il management di Pirelli e gli azionisti cinesi di Sinochem, che detengono la maggioranza grazie al 37%.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, il consiglio di amministrazione, inizialmente convocato per approvare il bilancio e già posticipato di un giorno, è stato ulteriormente rinviato di un mese. «Il CdA di Pirelli ha deciso di rimandare al 28 aprile, su proposta dell’amministratore delegato Andrea Casaluci, le deliberazioni previste per oggi», ha comunicato ieri l’azienda della Bicocca, annunciando anche lo slittamento dell’assemblea dal 27 maggio al 12 giugno.

Oltre all’approvazione del bilancio 2024, tra i temi all’ordine del giorno figuravano questioni legate alle operazioni di Pirelli negli Stati Uniti e ai possibili impatti commerciali derivanti dalle restrizioni imposte dall’amministrazione Trump sulle tecnologie per i «connected vehicles». Il divieto di utilizzo di tecnologie cinesi e russe potrebbe infatti penalizzare anche i Cyber Tyre della Bicocca, ossia gli pneumatici dotati di chip per la connessione con le centraline delle auto. Durante la riunione di ieri, il consiglio ha condiviso la necessità di trovare una soluzione, concedendosi così un ulteriore mese di tempo.

Diverse opzioni sono attualmente in discussione, con l’obiettivo di ridurre gradualmente l’influenza di Sinochem all’interno di Pirelli. Si valutano sia interventi di governance sia di natura finanziaria, inclusa la possibilità di coinvolgere un nuovo socio. Su questo fronte, il confronto sarebbe diventato più intenso all’inizio della settimana, in concomitanza con l’arrivo a Milano dei rappresentanti di Sinochem in vista della riunione del consiglio di amministrazione. Nel corso del prossimo mese, il board continuerà ad esaminare tutte le possibilità.

Tra gli scenari ipotizzati, si considera anche una riduzione della quota detenuta da Sinochem, attualmente pari al 37%, per riequilibrare gli assetti azionari. Al momento, la holding controllata da Marco Tronchetti Provera possiede il 26,4% di Pirelli e, dopo l’uscita di Brembo dall’azionariato nell’ottobre scorso, il CdA ha dato il via libera a un possibile aumento fino al 29,9%.

L’accordo raggiunto ieri in consiglio rappresenta un passo significativo. Il rinvio servirà a chiarire la questione del controllo di Pirelli e a individuare una soluzione. Sinochem sostiene di avere il controllo dell’azienda in quanto principale azionista, potendo quindi consolidare i risultati della Bicocca nel proprio bilancio. Tuttavia, secondo il collegio sindacale e il management, il controllo sarebbe venuto meno in seguito ai vincoli imposti dal governo italiano con il Golden Power, che ha di fatto escluso i rappresentanti cinesi dalla gestione operativa di Pirelli.

Nel frattempo, il comitato di Palazzo Chigi dovrebbe concludere a breve l’indagine avviata su China National Tire & Rubber (CNRC), la società di Sinochem che controlla il 37% di Pirelli attraverso Marco Polo International Italy, per verificare un’eventuale violazione delle prescrizioni stabilite dal Golden Power. Queste impongono l’assenza di collegamenti organizzativi e funzionali tra Pirelli e CNRC.

La questione del controllo è cruciale anche per individuare soluzioni di governance capaci di aggirare le restrizioni statunitensi sui Cyber Tyre. «Il management di Pirelli – ha dichiarato l’amministratore delegato Casalucicontinuerà a lavorare per individuare una soluzione che consenta all’azienda di conformarsi alle nuove normative del mercato americano, così come avviene in tutti i Paesi in cui opera». Ora c’è un mese di tempo in più per trovare un’intesa.