Mfe-Mediaset in Germania rompe gli indugi: ha lanciato un’Opa al prezzo minimo di legge sulla tedesca Prosieben, per salire oltre la soglia attuale della partecipazione di quasi il 30% e avere quindi le mani libere per crescere ancora.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, l’offerta sarà strutturata con una combinazione di liquidità e azioni: il 78% dell’importo verrà coperto con un prestito bancario già concordato, mentre il restante 22% sarà rappresentato da nuove azioni di categoria A emesse da Mfe. Se l’OPA dovesse ottenere il 100% delle adesioni, il costo complessivo ammonterebbe a circa 729 milioni di euro, a cui si aggiungerebbero 207 milioni per l’emissione delle nuove azioni. Tuttavia, uno scenario del genere appare poco probabile, soprattutto considerando le condizioni dell’offerta, che prevede uno sconto.
In questo contesto, emerge tuttavia con maggiore chiarezza la logica strategica di Mfe, soprattutto alla luce di un altro elemento reso noto ieri nel comunicato ufficiale: Mediaset ha già siglato un accordo vincolante con un attuale azionista di Prosieben (che non dovrebbe essere la holding ceca Ppf) affinché quest’ultimo aderisca irrevocabilmente all’offerta per una parte delle sue azioni. Questo porterà Mfe a superare la soglia del 30% del capitale, il che farà scattare l’obbligo di un’OPA. Tuttavia, sembra evidente che l’obiettivo principale di Cologno Monzese non sia necessariamente il controllo totale, ma piuttosto imprimere una svolta strategica e influenzare il futuro del broadcaster di Unterföhring.
Per affrontare i vari possibili scenari, Mfe ha già predisposto un pacchetto di finanziamenti da 3,4 miliardi di euro, destinato a sostenere l’operazione. Di questa somma, fino a 2,1 miliardi potrebbero essere utilizzati per rifinanziare il debito di Prosiebensat, nel caso in cui il superamento del 50% dei diritti di voto attivasse una clausola di “cambio di controllo”.
Questa mossa conferma la visione strategica già più volte ribadita dal gruppo controllato da Fininvest: costruire un grande broadcaster paneuropeo capace di competere con giganti dello streaming come Netflix e con i colossi della pubblicità digitale, Facebook e Google. L’acquisizione di Prosieben, che arriva quasi due anni dopo la fusione tra Mediaset España e Mfe, rappresenta un passaggio chiave in questa direzione.
Inoltre, il mercato tedesco – stimato in 22 miliardi di euro secondo la società di consulenza eMedia – è il secondo più grande dell’audiovisivo europeo, superato solo da quello britannico (28 miliardi) e davanti a Spagna (18,3 miliardi), Italia (12 miliardi) e Francia (8,7 miliardi). Il segmento televisivo tradizionale in Germania vale circa 15,5 miliardi, di cui 8 miliardi provengono dai ricavi di Ard, Zdf e Dw, finanziati per il 94% dal canone pubblico. Nel complesso, la pubblicità televisiva in Germania genera circa cinque miliardi di euro di ricavi.