Simonelli: «Situazione stadi va risolta: lo Stato deve fare la sua parte»

Le parole del presidente della Lega Serie A: «Abbiamo bellissimi plastici che vorremmo vedere diventino reali».

Simonelli stadi Serie A
Ezio Simonelli (foto CF - Calcioefinanza.it)

«La creazione di nuove infrastrutture è inderogabile, abbiamo due squadre a Milano che stanno provando ad avere un nuovo stadio da troppo tempo. Abbiamo bellissimi plastici che vorremmo vedere diventino reali. Che gli stadi siano obsoleti lo dicono i numeri, San Siro quello era e quello è rimasto. Siamo in una situazione che va risolta». Lo ha detto il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, intervenuto durante l’evento “Infrastrutture e Sport: una ricchezza per il Paese” organizzato da PWC con Calcio e Finanza.

«Nonostante i problemi, abbiamo un tasso di riempimento stupefacente, con oltre 31mila spettatori nella scorsa stagione e un tasso di riempimento altissimo. Pensare che San Siro si riempia oltre il 90%, il San Paolo e l’Olimpico pure, vuol dire che il tifoso italiano ha una passione infinita ma non la pazienza. Ci stiamo dando da fare come Lega col governo per rimuovere gli ostacoli prima di tutti burocratici. Non si può star dietro alla soprintendenza che vuole tutelare il secondo anello di San Siro come fosse un monumento».

«Da tutti i punti di vista è necessario snellire la procedura, il ministro Abodi ci ha promesso di fare un intervento su una commissione di commissari che avrà potere su tutte le amministrazioni locali. Se ci sono certezze nel costruire, si trovano anche gli investitori. Ma lo Stato deve fare la sua parte, quindi abbiamo chiesto creazione di un fondo per gli stadi, abbiamo dato un paio di idee da cui attingere come la percentuale sullo scommesse e un’altra che stanno valutando», ha aggiunto.

«Speriamo a breve di poter commentare stadi come quelli all’estero anche in Italia. Sono stato negli USA recentemente, abbiamo girato gli stadi e abbiamo visto quello che vorremmo anche qui, che lo stadio non sia solo dove si giocano le partite ma che sia anche un luogo dove si porta volentieri la famiglia», ha concluso.