Repubblica: De Laurentiis impugna l’elezione di Simonelli, ma il Napoli rischia una penalizzazione

Il rischio è una violazione della clausola compromissoria, che prevede che le controversie di ambito sportivo siano devolute alla Camera arbitrale.

Napoli rischio penalizzazione
(Foto: Francesco Pecoraro/Getty Images)

La battaglia per l’elezione del presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli non si è conclusa e rischia di danneggiare seriamente chi l’ha ideata: il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Come riportato dall’edizione online de La Repubblica, il numero uno dei partenopei, Lotito e Cairo hanno presentato un ricorso al Tribunale di Milano, con la richiesta di destituzione di Simonelli, firmata dal consigliere indipendente della Lega Serie A, Gaetano Blandini, e dallo stesso Aurelio De Laurentiis.

Azione per cui è stato chiesto il procedimento d’urgenza, previsto dall’articolo 700 del codice di procedura civile. In pratica: chi firma l’atto, ritiene di aver motivo per temere di vedere minacciati i propri diritti da un pregiudizio imminente e irreparabile. E chiede la sospensione cautelare.

De Laurentiis ha quindi provato a cancellare l’elezione di Simonelli, nonostante quest’ultimo abbia già firmato i comunicati che omologano le ultime due giornate di campionato. Ma questa mossa potrebbe trasformarsi in un autogol. Il motivo risiede nella possibile violazione della clausola compromissoria, che prevede che le controversie di ambito sportivo siano devolute alla Camera arbitrale e che per seguire le vie della giustizia ordinaria serva l’autorizzazione del Consiglio federale.

E violarla può costare carissimo: addirittura 3 punti di penalizzazione e un anno di inibizione. De Laurentiis, nel ricorso, ha messo le mani avanti specificando che per lui non si tratterebbe di una violazione della clausola compromissoria visto che Simonelli non è un tesserato. Ma il Codice di giustizia sportiva si applica a chiunque svolge attività «comunque rilevanti per l’ordinamento federale».

Anche per questo motivo, De Laurentiis ha poi ritirato il proprio ricorso. I rischi però rimangono, perché il ritiro è avvenuto dopo che un pronunciamento c’era già stato: Blandini e De Laurentiis avevano chiesto al tribunale di Milano di un decreto “inaudita altera parte” (ossia senza che la controparte possa intervenire) per ottenere un pronunciamento sospensivo dell’elezione di Simonelli mentre il presidente era a Riad per la Supercoppa: richiesta respinta. Ora però la palla passa al procuratore federale della FIGC Chinè. Che dovrà determinare se si possa contestare la violazione della clausola compromissoria.