Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman dovrà sottoporsi al nuovo e più severo test per proprietari e dirigenti della Premier League, dal momento in cui l’uomo guida la cordata che ha rilevato il Newcastle United. Lo ha dichiarato un ministro del governo alla Camera dei Lord, per una mossa che potrebbe mettere a rischio la proprietà saudita per i Magpies.
La Baronessa Twycross, ministro per il digitale, la cultura, i media e lo sport che sta supervisionando il passaggio della Legge sulla Governance del Calcio, ha riferito a Lord Moynihan che chiunque abbia una significativa influenza su un club dovrà superare il test del regolatore indipendente del calcio, un passaggio che – scrive il Times – includerebbe Bin Salman. La dichiarazione della Twycross rappresenta potenzialmente un’enorme fonte di imbarazzo per il governo.
Il primo ministro Sir Keir Starmer ha invitato Bin Salman a venire a vedere una partita in Inghilterra meno di due settimane fa, durante una visita in Arabia Saudita. Il principe saudita e leader de facto del regno è a capo del Public Investment Fund (PIF), che possiede il Newcastle. La Premier League ha approvato l’acquisizione nel 2021 solo dopo aver ricevuto «garanzie giuridicamente vincolanti» che lo Stato saudita non avrebbe avuto controllo sul club.
Twycross è stata interrogata da Lord Moynihan, ex ministro dello sport conservatore, se «attraverso il test per un grado più elevato di influenza, unico in questo quadro normativo, è corretto che il principe ereditario dell’Arabia Saudita sarà soggetto al test per la proprietà, sì o no?». La donna ha risposto che «qualsiasi proprietario, sia sostenuto da uno Stato o meno, sarà valutato in base agli stessi criteri di qualsiasi altro potenziale proprietario caso per caso, quindi sì. Per noi è importante che i proprietari siano idonei».
Durante un dibattito sui diritti umani e sulla proprietà statale è stato detto ai pari che qualsiasi atto commesso da un proprietario o direttore in un paese straniero che violerebbe la legge se commesso nel Regno Unito costituirebbe un motivo di esclusione. Twycross ha inoltre dichiarato che risponderà in un secondo momento riguardo alla questione di un club posseduto da uno Stato in cui vige la pena di morte per l’omosessualità, come nel caso dell’Arabia Saudita.
A chi mette in dubbio l’indipendenza del calcio inglese con la creazione di un ente regolatore, Twycross ha risposto dicendo che «come confermato dalla FA, siamo sicuri che il disegno di legge, così com’è redatto, non violerà alcuno statuto della UEFA. Il regolatore sarà indipendente operativamente dal governo e non influenzerà indebitamente la capacità della Football Association di governare il gioco del calcio».