La curva Nord dell’Inter è tornata a parlare con riferimento alla maxi inchiesta della Procura di Milano sul tifo organizzato del club nerazzurro e del Milan. «Nelle ultime settimane siamo stati travolti da un’ondata di fango senza precedenti, orchestrata da media avidi di sensazionalismo, pronti a sacrificare la verità sull’altare dell’audience», si legge in un comunicato ufficiale pubblicato nella giornata odierna.
«TV e giornali parlano di noi quotidianamente, dipingendoci come criminali e associandoci a situazioni con cui non abbiamo nulla a che vedere, alla ricerca di qualche ascolto e click in più. Ciò ha contribuito al divieto di esporre, sia in casa che in trasferta, qualsiasi drappo appartenente di gruppi storici, oltre che lo striscione UNITI, FIERI, MAI DOMI», recita ancora il testo apparso sui canali social della curva.
«Le nostre scelte, frutto di un nuovo inizio e di una volontà di cambiamento, sono state strumentalizzate e distorte, con il chiaro obiettivo di distruggerci e farci scomparire definitivamente. Tutte le recenti decisioni sono state prese perseguendo la rotta del cambiamento, talvolta in maniera impulsiva ma sempre con l’obiettivo di tracciare un solco tra noi e il passato», prosegue la curva nerazzurra.
«Fin da subito abbiamo voluto porre le basi per un futuro all’insegna della trasparenza e dei valori ULTRAS, senza alcuna dietrologia, prendendo le distanze da qualsiasi tipo di ambiente criminale e/o malavitoso. Respingiamo con forza qualsiasi tipo di associazione a famiglie criminali, e ribadiamo con fermezza la nostra totale estraneità ai fatti riportati dai media negli ultimi mesi. Combatteremo fino alla morte per onorare e preservare una storia ultras che ci precede da oltre 55 anni. Il passato non ci appartiene. Non tollereremo più questa caccia alle streghe. UNITI, FIERI, MAI DOMI», ha concluso la Nord.