Più meritocrazia e meno partite: il progetto Superlega ancora vivo con 60 club interessati

Gli organizzatori della competizione stanno lavorando ai dettagli: sarebbero attese novità nelle prossime settimane, con l’obiettivo di partire tra settembre 2025 e settembre 2026.

Superlega

Il progetto Superlega resta vivo: come riportato dal quotidiano catalano Mundo Deportivo, l’organizzazione della competizione continua a lavorare in silenzio, e nelle prossime settimane potrebbero esserci novità, come lasciato intendere anche da Florentino Perez nei giorni scorsi.

I contatti con numerosi club per attirare adesioni al progetto A22, di cui Real Madrid e FC Barcellona sono i principali promotori, hanno dato risultati molto promettenti. Infatti, si è discusso con oltre cento club europei, che hanno partecipato o potrebbero aspirare a competere a livello continentale. Di questi, circa 60 si sarebbero già dichiarati disposti a prendere parte al progetto.

Il format della Superlega prevede una divisione principale composta da 16 club di alto livello, denominata “Star League”, che includerebbe le squadre più forti dei cinque campionati principali d’Europa (Spagna, Inghilterra, Italia, Germania e Francia), oltre a rappresentanti di paesi emergenti come Portogallo e Olanda. A fianco di questa, ci sarebbero una seconda divisione, chiamata “Gold League”, composta da altre 16 squadre, e una terza, la “Blue League”, che ospiterebbe 32 club. Ogni anno, un sistema di retrocessioni coinvolgerebbe fino a 20 squadre.

Progetto Superlega, un sistema più meritocratico

Tra i cambiamenti in valutazione, c’è l’idea di introdurre un sistema più meritocratico per accedere ai tre livelli della competizione. Molti club hanno chiesto che i vincitori dei campionati nazionali, anche se non tradizionalmente considerati top club, possano accedere alla divisione principale. Questo significherebbe, ad esempio, permettere a squadre come il Lille, vincitore della Ligue 1, o il Bayer Leverkusen, campione della Bundesliga, di entrare nella “Star League” grazie ai successi ottenuti sul campo. Sebbene questa modifica non sia ancora stata approvata, è attualmente oggetto di analisi da parte di A22, evidenziando una maggiore sensibilità verso le richieste delle società. Fin dalla sua presentazione nel 2021, il progetto della Superlega è stato concepito come un’idea flessibile, aperta a miglioramenti e adattamenti nel tempo.

Al momento, Real Madrid e Barcellona restano i principali sostenitori della competizione, forti di sentenze favorevoli sia del tribunale commerciale di Madrid sia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che nel dicembre 2022 hanno riconosciuto il diritto di organizzare una Superlega europea indipendente da UEFA, federazioni nazionali e FIFA. Mentre tra gli oppositori spiccano il PSG, il Manchester City e il Bayern Monaco.

Progetto Superlega, il numero delle partite

Un ulteriore elemento in discussione riguarda la durata del torneo. L’attuale proposta per la “Star League” prevede due gironi da otto squadre, con ogni squadra impegnata in 14 partite durante la fase iniziale. I primi quattro di ciascun girone accederebbero ai quarti di finale, disputati con partite di andata e ritorno, seguiti dalle semifinali e da una finale secca. In totale, il vincitore disputerebbe 19 partite, contro le 17 attualmente massime previste dalla Champions League. A22 sta valutando una riduzione del numero di incontri, portandoli a 17 o 18, per ridurre il carico sui giocatori, già gravati da calendari intensi tra impegni con i club e le nazionali.

Le partite della Superlega si giocherebbero infrasettimanalmente, lasciando i fine settimana dedicati ai campionati nazionali. La competizione dovrebbe partire tra settembre 2025 e settembre 2026. Tra le sfide principali c’è la creazione di una piattaforma globale per la trasmissione degli incontri, in grado di supportare milioni di spettatori simultanei, attraverso un’applicazione denominata Unify. Non si prevedono difficoltà nei ricavi pubblicitari, grazie alla possibilità di combinare sponsorizzazioni globali con quelle localizzate in base al paese.