“L’attuale assetto della Dicembre così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia e non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria”. È quanto dichiarano gli avvocati di John, Lapo e Ginevra Elkann in relazione agli sviluppi dell’inchiesta della procura di Torino.
“Nessuno dei fratelli Elkann figura tra i destinatari delle perquisizioni disposte dalla Procura di Torino, per cui essi non sono a conoscenza degli elementi che fondano questa nuova iniziativa del pubblico ministero, che segue gli innumerevoli tentativi – sinora tutti respinti dai giudici – di Margherita Agnelli di sovvertire le volontà dei suoi genitori. I nostri clienti ribadiscono tuttavia la certezza della legittimità di tutti gli atti relativi alla Dicembre e sono certi di poter provare nelle sedi opportune la correttezza del proprio operato”, concludono i legali nella nota.
Intanto, si è estesa la platea degli indagati nel procedimento della procura di Torino che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Oltre alle ipotesi di reato già formulate nei mesi scorsi (la truffa ai danni dello Stato e la dichiarazione fraudolenta dei redditi) si è aggiunto il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. In particolare, c’è anche il notaio Remo Morone è fra gli indagati della procura di Torino nell’inchiesta. Il notaio, come si ricava dalle carte di un procedimento civile al vaglio del tribunale del capoluogo piemontese, fece da “tramite” alla richiesta della società di effettuare, nel 2021, una iscrizione nel Registro delle imprese. Gli inquirenti procedono per falso ideologico non per questa ma per altre circostanze, sempre legate alla medesima vicenda.