Scontro Arnault-Musk: i giornali del miliardario francese fanno causa a X

Arnault sta portando in tribunale il social media nell’ambito di un procedimento avviato da Le Parisien e Les Echos, i quotidiani francesi di proprietà del suo impero LVMH.

 

Arnault causa X
(Foto: Insidefoto / Gerard Roussel / Panoramic)

Bernard Arnault, l’uomo più ricco d’Europa, ha fatto causa al social network X di Elon Musk, sostenendo che la piattaforma utilizza i contenuti dei suoi giornali senza pagarli. Bernard Arnault – recentemente entrato nel mondo del calcio con l’acquisto del Paris FC – sta portando in tribunale il social media nell’ambito di un procedimento legale avviato congiuntamente da Le Parisien e Les Echos, i quotidiani francesi di proprietà del suo impero del lusso LVMH.

La denuncia è arrivata anche da parte di altri quotidiani, come Le Figaro e Le Monde, ma non solo. Secondo gli editori di queste testate, la piattaforma sfrutta loro contenuti senza alcuna retribuzione, violando così le norme sui “diritti connessi” – quelli riconosciuti non al creatore ma a soggetti terzi legati allo stesso – dell’Unione europea. L’azione giudiziaria congiunta, si legge in una nota, è stata depositata «dagli editori di Le Figaro, Les Échos, Le Parisien, Le Monde, Télérama, Courrier International, Le Huffington Post, Malesherbes Publications e Le Nouvel Obs».

In passato, questi stessi giornali insieme all’agenzia di stampa France Presse (Afp) avevano già querelato X e la sua filiale francese, con l’accusa di non voler negoziare sui diritti connessi. Il 24 maggio, i giudici parigini avevano dato ragione alla cordata di giornali, ordinando a X di fornire, entro due mesi, una serie di dati commerciali per valutare gli introiti finanziari tratti dai contenuti on-line.

Ma X «non si è mai adeguato» a questa decisione, «dimostrando così la sua invariabile volontà di sottrarsi agli obblighi legali», denunciano ora i giornali, giustificando così il nuovo procedimento giudiziario. I diritti connessi al diritto d’autore per le piattaforme digitali vennero introdotti nel 2019 da una direttiva europea. Consentono a giornali, magazine, o agenzie di stampa di ottenere un giusto compenso quando i loro contenuti vengono riutilizzati dai colossi del web.