Ieri a Palazzo Marino si è tenuto il Consiglio Comunale della città di Milano. Fra i vari punti all’ordine del giorno quello che ha acceso più gli animi, sia dal punto di vista politico che nei cittadini presenti in aula, c’è stato sicuramente quello sullo stadio San Siro, diventando di estrema attualità dopo la manifestazione di interesse, non vincolante, presentata da Inter e Milan in seguito alla valutazione ufficiale presentata dall’Agenzia delle Entrate per il Meazza e le aree circostanti.
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, nonostante le tensioni, e l’intervento della polizia per allontanare qualche cittadino che protestava dopo l’iniziale intervento del sindaco Giuseppe Sala (fischiato alla fine del suo discorso), la volontà dell’amministrazione comunale di procedere con la vendita dello stadio è stata promossa dal Consiglio. Sono stati 24 i voti favorevoli, 16 i contrari e due gli astenuti, che hanno dato il via libera a un cronoprogramma molto serrato per scongiurare l’ipotesi del vincolo sul secondo anello che sarebbe arginato solamente se la proprietà dello stadio passasse a privati.
Il Consiglio ha però voluto inserire altri paletti alla procedura che l’amministrazione comunale farà partire nei prossimi giorni. Si parte dalla valutazione complessiva di 197 milioni di euro, di cui 73 per l’impianto e 124 per le aree limitrofe. La firma sul contratto di compravendita, secondo il cronoprogramma presentato ieri anche dall’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, dovrebbe arrivare entro luglio del 2025.
«Entro il primo trimestre del prossimo anno — ha spiegato lo stesso Tancredi — Inter e Milan dovranno presentare la proposta con l’offerta di acquisto, con lo schema di contratto di compravendita e il Piano di fattibilità tecnico-economica aggiornato». Ad aprile, poi, il Comune pubblicherà un «avviso esplorativo» per capire se oltre ai club ci saranno altri soggetti interessati ad acquistare il pacchetto stadio. Contemporaneamente sarà riaperta la Conferenza dei servizi per vidimare gli aggiornamenti di progetto. Una volta portata a casa la vendita, arriverà il progetto esecutivo.
Un cronoprogramma chiaro, e comunque serrato, ma che nasconde diversi ostacoli lungo la sua strada. Infatti, se il via libera è arrivato per la costruzione di un nuovo stadio adiacente al Meazza, con la parziale demolizione di quest’ultimo, ecco che ci sono anche nuovi paletti che sia la minoranza di centrodestra che parte della maggioranza hanno voluto porre.
Si parte dal documento redatto dal Partito Democratico, che ha elaborato un documento, votato anche da altri pezzi della maggioranza cittadina, contenente le “Linee guida per l’utilizzo delle risorse collegate allo stadio Meazza e alle aree limitrofe”. Il testo, in sintesi, chiede a sindaco e giunta di utilizzare il ricavato della vendita del Meazza per riqualificare il quartiere San Siro, contrastare l’emergenza abitativa e rimodernare gli impianti sportivi delle periferie cittadine.
E ancora: si chiede di fare attenzione alla rigenerazione dell’area intorno allo stadio tenendo in considerazione parcheggi e viabilità, nonché di vigilare su impatto acustico e ambientale durante i lavori. «In questi anni la maggioranza ha sempre lavorato in maniera attenta, critica ma costruttiva per la migliore soluzione possibile della vicenda stadio — ha spiegato la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni — . Siamo convinti che il Consiglio Comunale votando questo documento abbia dato un ulteriore contributo in questa direzione».