Dan Friedkin e suo figlio Ryan tornano a Roma, a cinquanta giorni di distanza dall’ultima visita, e anche in questa occasione sembrano pronti a rivoluzionare il club giallorosso. La volta precedente decisero l’esonero di De Rossi, e pochi giorni dopo arrivarono le dimissioni della CEO Lina Souloukou.
Questa volta a pagare, spiega Il Corriere della Sera, sarà Juric, che non è riuscito a dare alla Roma quella svolta che la proprietà si attendeva. I proprietari americani sbarcheranno a Ciampino insieme a Marc Watts, braccio destro di Dan Friedkin, presidente del Friedkin Group e uomo che ha guidato l’acquisizione della proprietà da Pallotta.
Quella contro il Bologna sarà quasi sicuramente l’ultima panchina giallorossa per Juric. Il principale candidato alla sua successione è Roberto Mancini, che da poco si è liberato del contratto con l’Arabia Saudita. L’ex Ct della Nazionale, nonostante il suo passato da calciatore e allenatore della Lazio, sarebbe un profilo gradito anche ai tifosi.
Mancini vorrebbe almeno un biennale, e quindi essere più che un semplice traghettatore. Se non dovesse concretizzarsi questa trattativa, Friedkin guarderebbe a profili simili, Allegri su tutti, mentre è da escludere un ritorno di De Rossi, in coppia con Ranieri, che però potrebbe accettare il ruolo di traghettatore fino al termine della stagione, nel caso sfumassero tutte le alternative, e diventare poi direttore tecnico.
Nell’agenda dei Friedkin non c’è solo il nuovo tecnico. Il posto lasciato vacante da Souloukou va riempito al più presto: al momento l’uomo che rappresenta la società nelle situazioni istituzionali come le assemblee di Lega è l’avvocato Vitali. Il CEO dovrebbe essere italiano: il nome più gettonato resta quello di Giovanni Carnevali del Sassuolo.