Margherita Agnelli subisce una battuta d’arresto in uno dei contenziosi legali che la oppongono ai suoi tre figli Elkann per l’eredità di Gianni Agnelli. Come riportato da Milano Finanza, infatti, ieri il tribunale di Torino ha respinto le richieste della madre di John, Lapo e Ginevra Elkann – unici proprietari delle quote della società semplice Dicembre – che mirava a invalidare la loro registrazione come soci del veicolo alla base del gruppo Exor (con partecipazioni in Juventus, Stellantis, Ferrari, Philips, Gedi, Economist, e Lingotto, tra le altre).
Secondo i giudici, la figlia dell’Avvocato e di Marella Caracciolo non ha un interesse specifico ad intervenire su una questione di natura formale come le presunte irregolarità nelle iscrizioni di Dicembre presso la Camera di Commercio di Torino, dato che Margherita non è socia né, attualmente, erede di Marella Caracciolo. Di conseguenza, hanno deciso di dichiarare inammissibile la richiesta di verifica formale dei documenti relativi all’iscrizione dei tre Elkann come soci.
La questione sollevata da Margherita (assistita dall’avvocato Dario Trevisan) avrebbe potuto rivelarsi determinante per ricostruire i passaggi, anche formali, di donazioni e transazioni che hanno consolidato l’attuale struttura di Dicembre, con John Elkann al 60% e i due fratelli al 20% ciascuno. Tale punto avrebbe inoltre potuto essere utilizzato nella causa civile, ancora aperta a Torino, sulla validità degli accordi successori svizzeri del 2004, firmati da Margherita con la madre Marella, in virtù dei quali Margherita ha rinunciato all’eredità paterna (il padre è deceduto nel 2003) e a quella futura della madre (deceduta nel 2019) in cambio di circa 1,3 miliardi tra contanti, beni di lusso, opere d’arte e immobili.
La causa riprenderà a dicembre con le testimonianze, inclusa quella di John Elkann, sulla residenza svizzera o italiana di Marella Caracciolo. Questo tema è sotto indagine da parte della procura di Torino, che sta indagando sui tre Elkann per presunta frode fiscale e truffa ai danni dello Stato legata al patrimonio estero dell’Avvocato e di Marella, ereditato alla morte della nonna.
«Tale pronuncia si pone in contrasto con quella precedentemente resa dallo stesso Tribunale, che aveva accolto le domande di Margherita Agnelli», ha dichiarato l’avvocato Trevisan, «confermandosi l’interesse ad agire di quest’ultima. Considerato che non esiste alcuna decisione che legittimi gli atti oggetto di iscrizione, proseguono le iniziative giudiziarie a tutela degli interessi di Margherita e dei suoi figli de Pahlen, volte anche a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre», continua Trevisan, facendo riferimento anche al sequestro di 74,8 milioni disposto a settembre dal gip di Torino che «ad oggi, non risulterebbe essere stato impugnato da parte degli indagati, con relativa acquiescenza dei suoi effetti, sulla base dei fatti in esso contestati».
«Molto soddisfatti» si dichiarano i legali dei tre Elkann, i quali ritengono che «viene confermato il carattere sostanzialmente strumentale di questa iniziativa processuale». In replica al legale di Margherita, aggiungono che «si tratta di un ulteriore tentativo di mischiare le carte per nascondere una sconfitta. In ogni caso, come già dichiarato in passato, confermiamo che l’assetto proprietario della Dicembre non potrà essere messo in discussione».