Stellantis, anche Meloni contro Elkann: «Mancanza di rispetto verso il Parlamento»

La presidente del Consiglio è intervenuta a Porta a Porta: «Il 70% delle risorse per gli incentivi sono servite a comprare auto non prodotte in Italia».

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Giorgia Meloni (Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Il caso Stellantis sta diventando sempre più materia di discussione politica, tanto nella minoranza di centrosinistra, che nel governo guidato da Giorgia Meloni.

Proprio la premier, durante la sua intervista a Porta a Porta su Rai 1, ha affrontato l’argomento, in seguito anche alla decisione di John Elkann di non recarsi in Parlamento, dopo la convocazione dei giorni scorsi, visto l’intervento precedente del CEO Carlos Tavares.

«John Elkann non ha detto solo di no, ha detto “No perché aspetto il tavolo del governo” – ha commentato Meloni –. Temo che a Elkann sfuggano i fondamentali della Repubblica italiana, una non esclude l’altra, noi siamo una Repubblica parlamentare e questa mancanza di rispetto per il Parlamento me la sarei evitata. Noi abbiamo fatto diversi tavoli con Stellantis, ma non hanno portato agli accordi di sviluppo».

«Quando il governo mette dei soldi – continua la presidente del Consiglio –, sono soldi degli italiani, che si possono spendere se questi ultimi ne traggono beneficio. Il 70% delle risorse per gli incentivi sono servite a comprare auto non prodotte in Italia, anche questa è una riflessione da fare, fermo restando che dovrebbe andare ad ascoltare quello che il Parlamento ha da chiedergli».

«Noi i tavoli con Stellantis li abbiamo fatti ed è un dialogo che continueremo a fare come lo facciamo con tutti, senza sudditanze e senza condizionamenti. Ciò non toglie che sarebbe stato più che sensato andare in Parlamento ad ascoltare che cosa il Parlamento della Repubblica Italiana avesse da dire all’azienda», ha concluso Meloni.