Il presidente del Milan Paolo Scaroni è intervenuto a margine dell’assemblea dei soci per parlare del bilancio chiuso al 30 giugno 2024. Un esercizio che ha fatto registrare un utile di 4,1 milioni di euro (il secondo consecutivo dopo quello del 2022/23) e il record di ricavi nella storia del club rossonero, più del doppio rispetto a soli quattro anni fa.
Tra i temi toccati da Scaroni, anche quello del nuovo stadio e in particolare l’ipotesi di un maxi bonus per i manager qualora si arrivi alla costruzione di un impianto in futuro: «Nessun maxi bonus su niente, né per lo stadio né per altro, vale per me e anche per Giorgio Furlani. Io sono assatanato per fare il nuovo stadio, ci dedico la mia vita da cinque anni e non ho bisogno di bonus per un progetto che considero essenziale per il Milan e per il calcio italiano».
Scaroni ha risposto anche sul tema San Siro, in attesa che l’Agenzia delle Entrate comunichi la potenziale cifra per l’acquisto del Meazza e delle aree circostanti. Si è parlato di 200 milioni di euro, anche se per il momento non sono note cifre ufficiali: «Non mi metto a fare calcoli economici sulle ipotesi e non è che si tratti semplicemente di un assegno da 200 milioni, ammesso che sia così».
«E’ un tema complesso, c’è un tunnel da costruire, i diritti di superficie, finché non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare ipotesi. Per noi il progetto di San Donato resta al centro della nostra strategia, ma naturalmente seguiamo anche l’ipotesi San Siro, che davamo tutti per morto fino a tre mesi fa per una questione legata al secondo anello, che ora è superata. Adesso possiamo guardare avanti, e cercheremo di vedere se si potranno risolvere i problemi. Poi dovremo fare i conti», ha concluso il numero uno rossonero.