Dai Panama Papers emergono nuove società offshore che risultano essere collegabili a John Elkann. Si tratta – scrive il settimanale L’Espresso in un lungo articolo – di compagnie anonime collocate nei più rinomati paradisi fiscali, diverse dalle società estere già identificate e menzionate negli atti giudiziari dell’indagine di Torino sulle presunte frodi fiscali imputate all’attuale numero uno del gruppo Exor e presidente di Stellantis
I documenti scoperti da L’Espresso svelano un’altra parte, segreta fino a oggi, delle tesorerie esotiche ereditate da John e dai suoi fratelli, Ginevra e Lapo. La più intrigante di queste compagnie ha un nome fantasioso, Fancydance Trading Inc: è una società a tassazione zero con sede alle British Virgin Islands.
La Fancydance è una società totalmente anonima. A schermare l’ignoto proprietario è Johannes Matt, che lavora in Lichtenstein e viene indicato negli atti giudiziari italiani come fiduciario della famiglia Agnelli-Elkann. Si tratta della stessa persona che gestiva almeno un’altra offshore, sempre alle Isole Vergini, che custodiva soldi della nonna di John Elkann.
Il capitale sociale di Fancydance è diviso in diecimila azioni, che non hanno un valore nominale prefissato, per cui può fluttuare nel tempo. Sempre nel 2012, tutte le azioni passano a un fondo estero, chiamato Conegliano Private Equity. Otto mesi dopo, nel 2013, vengono trasferite in un’altra cassaforte finanziaria del Liechtenstein, denominata Bendel Fund. Entrambi i fondi portano ancora una volta a John Elkann.
Le carte non specificano l’attività della Fancy dance. Di sicuro investe parecchio danaro, se si considera che il sotto-fondo controllato dagli Elkann dichiara, nel 2017, di attribuire un valore di 92mila euro a una quota di appena lo 0,04% della società, che dovrebbe quindi avere un patrimonio netto di 231 milioni. Una cifra che appare confermata fino al 2019, quando la famiglia disinveste sia da Fancydance sia dai fondi di private equity Conegliano e Bendel, quelli che ne erano stati azionisti.
Contattato da L’Espresso, l’ufficio stampa di John Elkann ha confermato questa ricostruzione, sottolineando che lui non ha commesso alcun illecito. Fancydance Trading Inc rientra nelle partecipazioni di un fondo d’investimento che i fratelli Elkann hanno regolarmente inserito nelle loro dichiarazioni fiscali dall’anno del decesso della nonna Marella Caracciolo Agnelli (2019). I fratelli hanno regolarmente adempiuto ai propri obblighi dichiarativi su ogni partecipazione detenuta, è la risposta integrale.
I Panama Papers rivelano l’esistenza anche di altre compagnie offshore finora sconosciute. Vilanda Capital Limited è il nome originario di una società delle solite Isole Vergini Britanniche controllata da Margherita Agnelli, la figlia di Gianni e Marella. Tra i suoi documenti, c’è anche una delle prime cause civili intentate da Margherita contro i tre figli. Quella vertenza riguarda una piramide di almeno cinque società estere, con sedi dal Delaware alle Isole Vergini, tutte anonime.
Margherita Agnelli ha acquisito il controllo della capogruppo nel 2004, dopo la morte del padre e il successivo accordo ereditario (poi rinnegato) con la madre. I suoi legali contestano di aver scoperto che una società cassaforte, chiamata Buckingham Talcott Inc, è stata liquidata e tutti i suoi beni sono stati assegnati alla Exor, accusata di aver tenuto nascoste quelle carte. Il tribunale respinge le richieste della Vilanda, spiegando che la liquidazione era stata decisa dagli azionisti dell’epoca di comune accordo.
Nel dicembre 2022, Margherita Agnelli è tornata poi a denunciare John, Lapo e Ginevra Elkann, questa volta alla Procura di Torino, accusandoli di avere nascosto all’estero una grossa parte dell’eredità, attraverso i trust delle Bahamas (e finti regali di gioielli milionari della nonna) e di avere così frodato anche il fisco italiano. Adesso i giudici italiani, per la prima volta, le danno ragione, almeno per ora. Beninteso: in attesa dei futuri processi, John Elkann e tutti gli altri indagati vanno considerati innocenti.