Genoa, Zangrillo: «777 Partners ha delle difficoltà: vedremo quello che accadrà»

«Una figura come la mia è utile perché riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. Non voglio essere protagonista, ma non sono fesso».

Zangrillo futuro Genoa
(Foto: Simone Arveda/Getty Images)

Le cessioni estive, il futuro del club e il ruolo del presidente. Sono solamente alcuni dei temi toccati da Alberto Zangrillo. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il presidente del Genoa ha parlato della situazione di difficoltà che sta vivendo il Grifone e di quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.

Partendo dal mercato estivo, Zangrillo ha spiegato che «non ho mai avuto il minimo ruolo nelle entrate, nelle uscite e nella progettazione della parte sportiva. Non vengo mai interpellato. Ma, detto questo, mi sento responsabile e quindi se devo condividere delle colpe su questo tema mi metto in prima fila e prendo le responsabilità che mi competono. Il direttore sportivo Ottolini ha dovuto confrontarsi con necessità di vario genere».

«Tanto per essere chiari, Gilardino non si è trovato nella situazione di Conte, che dopo la sconfitta di Verona alla prima giornata ha alzato la voce e ha preteso che venissero colmate delle lacune. Il Genoa è in una situazione differente e dobbiamo accettarla. E per questo dobbiamo dare il giusto valore a una persona che ha saputo adattarsi in modo mirabile alla realtà e a circostanze negative, senza mai cercare alibi o giustificare il proprio operato sottolineando lacune obiettive», ha aggiunto.

Per Zangrillo, il tecnico non è assolutamente a rischio: «Trovo ignobile e inaccettabile che Gilardino venga messo in discussione. Io sono dell’idea di sostenerlo sempre, fino a quando dimostrerà di avere la squadra dalla sua parte e di sapersi adattare alle necessità. Gilardino ci ha fatto vivere momenti felicissimi che qui mancavano da tanti anni. Non condivido la regola non scritta in base alla quale debba sempre pagare l’allenatore».

I tifosi sono delusi dalla situazione attuale e si chiedono chi comandi al Genoa: «Nel Genoa c’è un amministratore delegato, Andres Blazquez, che si è assunto soprattutto in questo difficile momento la responsabilità di portare avanti la società che ha anche dei problemi di ordine strutturale, amministrativo, gestionale. Abbiamo un socio di riferimento che ha dei problemi, la cui natura verrà valutata e giudicata e porterà a conseguenze che nessuno di noi è in grado di prevedere».

«Ogni buon comandante che vive una situazione di difficoltà, come succede oggi all’ad, deve poter pensare di puntare sul resto della truppa. Io sono sempre stato a disposizione, però tutti coloro che in questo momento fanno parte della società devono andare in un’unica direzione. Devono essere banditi personalismi, fughe in avanti e invasioni di campo. Questo vuol dire che ciascuno deve fare la propria parte, nel proprio ambito», ha aggiunto il presidente del Grifone.

Sul suo ruolo, Zangrillo fa una precisazione: «Basta con la storiella del presidente-tifoso perché così si pensa che io sia lo scemo di turno che quando serve ci mette la faccia e poi deve stare buono. Io sono il primo tifoso, ma in molte e determinanti circostanze la mia signorilità e la reputazione personale, costruita in decenni, hanno aiutato il Genoa. Ci vuole educazione, serve rispetto dei ruoli, ma anche della mia figura istituzionale. A far cascare la penna ci metto un secondo».

«Una figura come la mia è utile perché riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. I pupazzi seguono il vento. Io interpreto il vento e rimango solidamente al mio posto. Ma osservo, fotografo e arriverà il giorno in cui tutti noi dovremo rendere conto di ciò che avremo fatto negli ultimi tre, quattro, cinque anni. Credo di dare l’esempio perché non voglio essere protagonista: non taglio nastri, non mi faccio fotografare, non faccio passerelle. Ma non sono fesso», ha spiegato.

Chiusura dedicata al tema della cessione del Genoa: «La cessione è un passaggio conseguente a qualcosa che non è ancora accaduto. Cioè il cambio di controllo della società. Se ci fosse stato, come presidente avrei dovuto informare gli organi federali. Il nostro azionista di riferimento, 777 Partners, ha difficoltà che si sono manifestate attraverso cessioni di tre società del gruppo. In questo momento c’è un advisor finanziario che dialoga con i nostri soci di riferimento e che orienta l’azione dell’AD. Vedremo quello che accadrà».