Il superamento del Decreto Dignità, che vieta alle società sportive di sottoscrivere partnership con aziende del mondo del betting, è da diversi mesi uno dei tempi principali nella discussione fra il mondo del calcio e la politica nazionale.
«Credo che il Decreto Dignità che vieta tout court la comunicazione diretta delle scommesse abbia bisogno di approfondimento e di una rivisitazione, perché ripensato può aiutare anche nel contrasto dei fenomeni ludopatici», ha affermato Andrea Abodi, ministro per lo Sport e per i Giovani del governo Meloni durante il Question Time alla Commissione Cultura della Camera.
«Il tema della ludopatia – ha aggiunto Abodi – si contrasta anche attraverso il gioco regolamentato. Lavorerò affinché ci siano anche ulteriori differenze tra giochi d’azzardo e scommesse sportive, perché meritano di essere affrontate diversamente come succede in altri paesi in Europa. Da parte mia, inoltre, rinnovo l’impegno in un confronto con l’Agcom per delineare un quadro normativo più complessivo da inserire nel processo di riforma del sistema dei giochi e delle scommesse che avrà il suo epilogo in un terzo decreto che abbraccerà sia la dimensione fisica che quella online delle scommesse».
Abodi ha poi concluso: «Si può migliorare, e molto, nelle campagne contro le dipendenze. Lì in collaborazione con le Regioni possiamo fare delle campagne comuni. C’è po il tema del diritto alla scommessa, e va riconosciuta una distribuzione dei proventi anche agli organizzatori degli eventi sportivi».