Svastica durante Italia-Israele: daspo di cinque anni a un tifoso

La persona è stata identificata e denunciata dalle forze dell’ordine presenti al Bluenergy Stadium.

stadio udinese bluenergy stadium
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nessun incidente in occasione di Italia-Israele nella città di Udine nella giornata di ieri, anche grazie alle importanti misure di sicurezza adattate dalle forze dell’ordine su input del Prefetto.

Come riporta il Messaggero Veneto, il questore di Udine, Alfredo D’Agostino, ha riferito che durante i controlli svolti prima e durante la partita è spuntato un drappo con una svastica e, in relazione a ciò, una persona è stata denunciata e riceverà un Daspo di cinque anni.

«Sono soddisfatto – ha sottolineato il questore – perché il sistema, estremamente complicato, che era stato messo in piedi ha retto bene e ha risposto perfettamente, in tutte le sue componenti. E, quindi, devo dire che è andata bene, al di là di ogni più rosea aspettativa, grazie anche alla civiltà delle persone, all’impegno messo in campo da tutti coloro che erano allo stadio, a come si è svolto il corteo. Un grazie dunque a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine che hanno dato il loro contributo affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Tutte le attività sono avvenute sotto la regia della Prefettura e tali direttive, dal punto di vista tecnico, sono poi state declinate dalla questura attraverso precise disposizioni».

In occasione della sfida di ieri, le forze dell’ordine hanno provveduto a controlli approfonditi per ogni tifoso presente al Bluenergy Stadium, che ha ospitato poco più di 11mila persone, meno della metà della capienza totale dell’impianto. Agenti e steward non hanno dovuto sequestrare nulla di particolare (se non poi il già richiamato drappo), in quanto tutto il pubblico si è dimostrato attento e rispettoso delle regole.

«La cosa importante – conclude il questore – è stata la perfetta sintonia di tutte le forze in campo, non solo le forze dell’ordine, ma anche gli steward che hanno lavorato benissimo e le maestranze che hanno allestito tutto il necessario affinché il dispositivo potesse funzionare».