«Trattamento disumano»: la Nigeria boicotta la partita contro la Libia

I calciatori della selezione nigeriano sono stati trattenuti in aeroporto per diverse ore senza telefono, cibo e bevande.

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(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Libia-Nigeria, partita valida per le qualificazioni alla prossima Coppa d’Africa, non si giocherà. Il motivo? La protesta della federcalcio nigeriana che ha visto i calciatori della propria nazionale subire un «trattamento disumano» all’arrivo nel paese nord africano.

Un vero e proprio boicottaggio, deciso dai calciatori, per denunciare il trattamento subito e annunciato pubblicamente sui social dal capitano della nazionale nigeriana, William Troost-Ekong. L’ex calciatore dell’Udinese, ora militante nell’Al-Kholood in Arabia Saudita, ha spiegato che la squadra è stata trattenuta all’aeroporto per «oltre 12 ore» all’arrivo, dopo che il volo è stato dirottato su uno scalo diverso da quello previsto e dove i calciatori sono rimasti bloccati senza telefono, cibo e bevande, «il tutto – sostiene – per fare pressione psicologica».

«Abbiamo chiesto al nostro governo di intervenire per aiutarci – ha aggiunto Troost-Ekong – ma come squadra abbiamo deciso che non giocheremo la partita. La Confederazione calcistica africana dovrebbe esaminare cosa sta succedendo».

Anche altri nazionali, da Victor Boniface, del Bayer Leverkusen, a Ndidi del Leicester, hanno pubblicato sui social foto e video della squadra accampata nello scalo, lamentando che la polizia libica impediva loro di uscire. Pur non convocato, ha detto la sua anche Victor Osimhen: «Sono deluso dal trattamento ingiusto che i miei fratelli hanno subito in Libia. Azioni come questa vanno contro lo spirito sportivo. Chiedo alla CAF e alle altre autorità di intervenire, perché i miei compagni di squadra sono ancora bloccati all’aeroporto in Libia».

Così la Federcalcio nigeriana ha dichiarato che riporterà la nazionale in patria e ha inoltrato una protesta alla CAF. L’ex nazionale Victor Ikpeba, che ha accompagnato la squadra in Libia, ha chiesto sanzioni severe contro la Libia: «Se la CAF sapesse fare il suo lavoro, la Libia dovrebbe essere bandita dal calcio internazionale».

L’accaduto sembra una risposta a quanto denunciato dal capitano della Libia, Faisal Al-Badri, secondo il quale la squadra è stata trattata male all’arrivo in Nigeria per la partita di andata, vinta venerdì scorso 1-0 dalle Super Aquile, con ritardi di ore alla dogana e nei trasferimenti. A proposito, Troost-Ekong ha scritto: «Rispettiamo i nostri avversari quando sono nostri ospiti in Nigeria. Gli errori capitano, ma queste cose fatte apposta non hanno nulla a che fare con il calcio internazionale». Le autorità libiche, al momento, non si sono espresse.