Mentre il sindaco Giuseppe Sala attende dall’Agenzia delle Entrate la valutazione ufficiale dello stadio Giuseppe Meazza e delle aeree limitrofe di San Siro, la polemica sul principale impianto cittadino si arricchisce di un altro capitolo, che questa volta non coinvolge direttamente Inter e Milan.
Come riporta l’edizione odierna di Libero, da oltre un anno nell’area di San Siro sono attive le telecamere della Ztl, che hanno portato una spesa di 1 milione di euro per il Comune, ma a oggi la Ztl non è ancora attiva. Il mistero nasce da una delibera presentata nel 2019 e approvata dall’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli. In questa delibera era prevista una deroga per gli automobilisti. Inoltre, il documento prevedeva la creazione di una piattaforma informatica per «lo scambio dei dati con i soggetti gestori dei parcheggi». La piattaforma era stata proposta con uno scopo nobile, cioè di diminuire i costi necessari per il personale.
Da qui inizia il confronto con gli uffici di Roma, ma nel frattempo il Comune di Milano stravolge completamente la proposta, elaborandone di fatto una diversa. I proprietari dei veicoli, secondo il nuovo progetto, dovrebbero registrare la targa prima di entrare nella Ztl, con 30 minuti di tempo per cercare un parcheggio. I proprietari dovrebbero infine autocertificare la regolarità del parcheggio attraverso un’applicazione. Un passaggio complicato che inoltre prevede, ed è questa la grande novità, la divisione dei veicoli in tre categorie diverse, come spiega Enrico Fedrighini, consigliere comunale di maggioranza (Gruppo Misto).
La prima categoria comprenderebbe i veicoli autorizzati in modo permanente, come quelli delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco. Poi viene la categoria di quelli autorizzati in modo temporaneo (residenti). L’ultimo gruppo è quello invece dei derogati in modo occasionale, cioè delle persone dirette allo stadio per partite e concerti o alle scuole. Ogni categoria, ovviamente, è sottoposta a regole diverse.
Gli autorizzati in modo permanente non devono infatti preoccuparsi di nulla, perché possono entrare senza pericoli di sanzione. Condizioni diverse invece per gli autorizzati in modo temporaneo, che hanno il solo obbligo di registrare le targhe. La situazione si fa più dura per i veicoli a deroga occasionale, a cui spetta un procedimento a dir poco tortuoso. Per loro, infatti, scatta l’obbligo di registrare la targa mezz’ora prima di entrare e, una volta nell’area, hanno solo mezz’ora di tempo per parcheggiare.
Proposta bocciata, quasi naturalmente, dal Ministero per un motivo anche abbastanza semplice da capire. Se la registrazione della targa viene effettivamente permessa a tutti, come racconta la nuova proposta, si vanifica la funzione principale della Ztl, cioè quella di creare un ordine per i veicoli. Dal canto suo, Fedrighini auspica ad «un ritorno alla delibera del 2019» e nemmeno lui riesce a spiegarsi «il cambiamento radicale della proposta fatta dalla giunta». Anche Marco Bestetti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha manifestato il suo dissenso verso la proposta. «È folle il sistema della doppia sanzione e dell’autocertificazione», ha tuonato sposando la scelta del Ministero di bloccare il via libera della proposta.