Una stretta contro la violenza nel calcio. Questo è il nuovo terreno in cui si sta muovendo il governo di Giorgia Meloni con i ministri Andrea Abodi e Matteo Piantedosi.
Al vaglio dei due ministeri, quello per lo Sport e quello dell’Interno, ci sono possibili iniziative legislative e l’attivazione di strumenti anche tecnologici per tutelare sempre più efficacemente il mondo del calcio da violenze e abusi, garantendo il rispetto delle norme dello Stato e dei regolamenti del sistema calcio. Argomenti al centro del confronto di ieri pomeriggio al Viminale fra i due ministri. Incontro che ha prodotto una nota congiunta che annuncia, come prima azione, l’istituzione e la convocazione già la settimana prossima di un gruppo di lavoro coordinato dai due Ministeri, con il coinvolgimento della FIGC e delle Leghe.
«Gli stadi sono parte della società che dobbiamo cercare di avvicinare in modo tale che si contengano gli effetti dell’antisemitismo, quindi è un lavoro continuo», ha dichiarato il ministro Abodi a margine della commemorazione al Tempio Maggiore di Roma, a un anno dall’attentato terroristico del 7 ottobre.
«Una giornata come questa rilancia semplicemente l’impegno che deve essere quotidiano, minuzioso e deve essere anche il frutto di una collaborazione ampia – ha aggiunto il ministro –. Questo è il lavoro che stiamo facendo: non a caso tra poco ci incontreremo al ministero dell’Interno con Piantedosi, con il capo della Polizia proprio per rilanciare ulteriormente le attività e valutare ulteriori decisioni che dovranno essere prese per risolvere il problema dell’antisemitismo, del razzismo, della violenza e della criminalità che sono entrati nel calcio pur essendo estranei al calcio. Questo è un cantiere quotidiano che non si chiude mai».